Un evento meno felice in una famiglia rumena in Italia. Un 19enne ha accoltellato il patrigno, venuto ad aggredire la madre. La donna di 58 anni aveva appena concluso la sua relazione con l’uomo di 38 anni.
Il 19enne è ora in carcere con l’accusa di omicidio. La vittima è un uomo di 38 anni di origine rumena.
L’uomo è deceduto all’ospedale di Garbagnate Milanese la notte del 16 gennaio. I medici hanno informato la polizia dopo che la vittima è arrivata in ospedale. Le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’uomo e ad acquisire gli indizi necessari per catturare l’aggressore.
“Una spirale di violenza mai denunciata e che si è aggravata negli ultimi tempi, il cui innesco è stato dettato dal consumo eccessivo di alcol e droghe” emerge dall’indagine.
Dalle prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri emerge quanto segue: la vittima è il suocero dell’aggressore. Il 38enne era senza lavoro. La cosa non sorprende visto che ha raggiunto uno stato di compromissione psico-fisica dovuto al consumo di alcol e droghe (la conclusione, a seguito dei controlli sanitari successivi al suo arrivo in ospedale). Il 38enne è arrivato a casa della sua ex compagna, una donna di 58 anni di Limbiate.
Seguono subito urla, accuse reciproche, accese discussioni. Prima l’uomo avrebbe aggredito il suo ex compagno, poi avrebbe colpito il loro figlio di 16 anni, provocandogli una lesione facciale. Il ragazzo è stato aggredito per aver difeso la madre: “Non devi toccare mia madre! gridò il ragazzo.
L’uomo di 38 anni sarebbe arrivato a casa di Limbiate con il pretesto di voler vedere la figlia adolescente dalla precedente relazione con l’ex fidanzata.
Il secondo figlio della donna ha aggredito il patrigno
Secondo quanto riferito, la tensione è aumentata drammaticamente e il ragazzo più grande, 19 anni, cercando di difendere sia sua madre che suo fratello, ha tirato fuori un coltello da cucina e ha pugnalato ripetutamente l’uomo.
L’uomo è riuscito a fuggire dall’appartamento anche gravemente ferito ed è stato salvato da un passante che stava portando a spasso il suo cane. È stato portato in ospedale, ma in gravissime condizioni. Morì più tardi.
La polizia ha cercato il 19enne e lo ha trovato nella sua abitazione, da dove non era mai uscito. Quando è arrivata la polizia, la scena del crimine era già stata parzialmente ripulita dal sangue.
“Dai primi accertamenti non risulta che vi siano state precedenti denunce di abusi in famiglia, anche se la donna ha avuto altri atti di violenza. Gli ha permesso di far visita alla figlia minorenne di 13 anni. Dalle dichiarazioni della donna dopo del delitto, sembra che la situazione tra loro fosse peggiorata molto”, spiega il Comando.
Il dramma si è svolto in un contesto familiare difficile, molto teso e con difficoltà economiche. L’atteggiamento dell’ex compagno sarebbe cambiato soprattutto da dicembre 2020, con la morte della madre. In seguito, i Carabinieri hanno convocato amici e parenti della famiglia, creando un contesto ricco di continui litigi che anticipavano un non proprio lieto fine.
La Procura di Milano che ha coordinato le indagini ha disposto l’arresto del 19enne nel carcere di San Vittore a Milano, riferiscono i media di Italia.
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