Nessuna azienda rumena è interessata alla costruzione dell’autostrada Sibiu – Făgăraş! Offerte da Turchia, Ucraina, Italia e Austria | Evento

Nessuna azienda rumena è interessata alla costruzione dell’autostrada Sibiu – Făgăraş! Offerte da Turchia, Ucraina, Italia e Austria

La sezione 2 (Avrig – Arpașu de Jos) dell’autostrada Sibiu – Făgăraş sarà lunga 19,92 km e i costi sono stimati in 1.713 miliardi di lei, IVA esclusa. Ciò significa quasi 86 milioni di lei per chilometro. Ovvero 17.130.000 euro al chilometro. Soldi che per le aziende rumene non sembrano affatto un’offerta, anche se a questi prezzi quasi nessuno sul pianeta riesce a costruire.

CNAIR ha annunciato che “alla scadenza della presentazione, sono state presentate sei offerte per la progettazione e l’esecuzione della tratta 2 dell’autostrada Sibiu – Făgăraș!” Anche così, credo ancora che queste offerte non siano state “presentate”, ma siano state presentate, ma questa è un’altra storia.
Ecco le aziende interessate a costruire la nostra autostrada…scusate, lasciate che prendano i nostri soldi, perché non credo abbia senso farci sperare in strade decenti:

– Associazione AUTOMAGISTRAL PIVDEN – ROSTDORSTROY (Ucraina)
– KOLIN INSAAT TURIZM SANAYI VE TICARET AS (Turchia)
– MAKYOL INSAAT SANAYI TURIZM VE TICARET AS (Turchia)
– MAPPA SIRKETI ANONIMA INSAAT VE TICARET (Turchia)
– PORR CONSTRUCT SRL (filiale rumena del produttore austriaco)
– WEBUILD SPA – MILANO (Italia)

“Il periodo di progettazione ed esecuzione di questa sezione è di 48 mesi, di cui 12 mesi per la progettazione e 36 mesi per il completamento dei lavori.
Nel prossimo periodo, la Commissione valutatrice analizzerà le offerte secondo quanto previsto dal fascicolo di aggiudicazione e dalla normativa vigente in materia di appalti pubblici”, hanno indicato i rappresentanti di Cnair, senza precisare cosa “nel prossimo periodo. Probabilmente non che dovremmo essere preoccupati ora, ma il fatto che i costruttori dalla Turchia si stiano avvicinando a noi. E cosa stanno costruendo, lo sanno tutti… L’Ucraina va aiutata, non rimproverata, come se lo fosse, giusto? E se la Delta continua a grattarci via con il trascinamento, perché non lasciamo che prendano i nostri soldi tutti in una volta, anche una “fetta”, come dicono i numeri dei pulsanti, no? poveri profughi di lasciare quei gipan panciuti con cui hanno fatto irruzione nelle nostre fosse, no? Con gli italiani siamo già stati arrostiti, e non abbiamo nemmeno il diritto di boicottare gli austriaci… E che fortuna hanno fatto sulle nostre spalle, conta poco?

Selene Blasi

"Studente. Appassionato fanatico dell'alcol. Professionista televisivo. Pioniere di Twitter. Risolutore di problemi."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *