nella squadra di Forza Italia non c’è un terzo mandato per Zaia

CAMPO SAN MARTINO (PADOVA) – No, è solo Forza Italia che sono passati 30 anni. È puroMagna Porcatio», è un po’ la stessa ora che Clodovaldo Ruffato viene ufficialmente reinterpretato nella festa brillante e nella sua celebrazione della maialità se sconfina nella vecchia guardia forzata, in tutte le sue molteplici rappresentazioni. La ristorazione negli ultimi decenni ha cambiato il mondo, tanto che il grande avvocato statale del centro città ha un po’ di tutto, dalla Lega dei Fratelli d’Italia all’Unione di Centro: antipasti, primi e secondi certi che sì, ma il terzo (e grosso) quadrimestre di Luca Zaia e no, sente l’odore dell’aria della ragazza impregnata di fumo e nebbia.

Nell’agriturismo “La Penisola” di Campo San Martino, in Alta Padovana, Giancarlo Galan mangia da solo: benchè atteso, assente l’ex governatore ed ex ministro, “per impegni familiari”. Per il resto, ci sono praticamente tutti gli Azzurri della prima e dell ultima ora, magari andati e poi ritirnati, spesso dopo un intermezzo centrista, oppure mai rientrati però sempre presenti: da Renato Chisso a Luigi Rossi Luciani, da Giorgio Carollo a Barbara Degani , di Marino Zorzato e Massimiliano Barison, senza l’ultima Elisa Venturini, in gentile attesa con omaggio floreale. Ci sono anche legalisti come Rosanna Conte e Luciano Sandonà, veneziani come Fabrizio Comencini ed Ettore Beggiato, il centrista Antonio De Poli e i fratelli Luca De Carlo, Enoch Soranzo e Fabio Miotti.

GOLIARDIA E AFFETTO
Tanta goliardia, ma anche qualcosa di affettuoso, nel gioco promosso dall’associazione “Realtà Veneta”: hit con l’amministratore locale e attivista sociale Emanuele Canova, lotteria improvvisata con palio maialini di ogni nebbia ed estrazione di 1.100 euro per il “ Città l’Espagne”. Il quartetto nota “Aglio olio e swing”, vengono serviti con pancetta ai ferri e risotto al tastasale, le verze sofegae con costicine e lo spiedo con salsicce e poenta onta, mentre l’avvocato Bruno Barel recita l’ode: “Si tratta anche dell’imparera del maiale. Era un democratico: frequentava contadini e santi. Era un buongustaio, mangiava di tutto. Era un ecologista: eliminava i rifiuti. Era un biodigestore: non sprecava niente. Ci sono tanti bambini… “.

I MESSAGGI SONO VELENOSI
Spunti per la politica, una passione che continua a ardere sotto il braccio, ammette Ruffato, ex presidente del Consiglio regionale: “Si scopre che la tessera di Fi per due ragioni. Dopo la massiccia partenza di Silvio Berlusconi, c’è un nuovo leader come Antonio Tajani, autoritario e moderato. In più è arrivato Flavio Tosi, portando con sé una ventata di entusiasmo e di novità che si è divorato. Ad acomunarci è la politica del prezzo, non dell’apparenza. Il terzo termine? Dopo due di fila, io non mi sono più ricandidato, perché era più sufficiente il credo che moriva ogni anno nello stesso tempo. Non ti dico che devi stare a casa, ma puoi fare altro, in vari ruoli.
De Carlo, coordinatore veneziano di FDI, esclude chi voglia lanciare un messaggio politico: “Solo ‘viva il maiale’… Apertura del mio partito in magna pompa? No, grande assolo…”. L’ex valutatore regionale Chisso ha annotato la presenza di Meloniane e del forzista per non disturbarlo: “Bene così, this is a raduno tra persone che la penseo alla stessa maniera, anche se poi indossano varie camicette. Abbiamo il grande desiderio di cambiare il mondo, finché il tema non sarà migliore. E in 30 anni il Veneto è migliorato: se è un punto alto, è uno Stato in un momento in cui la politica rispondeva esattamente a tutte le esigenze del mondo produttivo. Il tema è delicato: in occasione del compleanno di Tondi, nel 2024, si svolgerà il decennio puro dello scandalo Mose, per Cui Chisso e Galan (più tutti gli altri) patggiarono. Ma del passato, l’ex titolare delle Infrastrutture preferisce ricordare l’opera in Sé, dove vede la Pedemontana arrivare al traguardo e cantare la Via del Mare: “Non parolee di rivincita, perché non ce l’ho con nessuno, il mio motivo di soddisfazione è constatare che sono stato felice di farlo.” La mia gioia dell’album, cosa ho pensato della mia conduzione tosiana? “Vedo bene Tosi, mais si è attorniato da alcuni personaggi… Non è pensabile che uno dica: o con me, oppure fuori. My dove siamo? Non è il gulag, non siamo in Russia. Flavio è davanti a un massimo di lavoro scritto, ma il mio voto arriva a interpretare la realtà veneta. Bisogna restare attenti a qualcuno chi la tira». I Veleni postcongressuali della provincia di Venezia, per esempio, sono tutti dominazioni un’altra: se allo Zaia-ter (il quater) oppure no? Chisso liquida la questione con autoironia: «Il terzo mandato porta sfiga…”.

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Il Gazzettino

Attilio Trevisan

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