Nella festa nazionale ungherese, il municipio di Brașov illumina le lettere di Tâmpa con i colori della bandiera ungherese / Altre reazioni di disapprovazione, sull’account Facebook del municipio

L’Ungheria celebra, il 20 agosto, festa nazionale del Paese, la festa di Santo Stefano I, fondatore del Regno d’Ungheria. In segno di amicizia, il municipio di Brașov ha deciso di illuminare le lettere del monte Tâmpa con i colori della bandiera ungherese, rosso, bianco e verde.

“Stasera, le lettere su Tâmpa e sull’edificio del municipio di Brașov saranno illuminate con i colori rosso, bianco e verde specifici della bandiera nazionale ungherese. È così che si celebra la giornata nazionale dell’Ungheria”, hanno annunciato i funzionari. rappresentanti del comune di Brașov sulla pagina Facebook.

L’annuncio ha suscitato anche reazioni positive, ma non poche persone hanno ritenuto opportuno criticare l’approccio del municipio:

“Lo state facendo per infastidire i cittadini di Brașov? Quando gli ungheresi celebrano un evento legato alla Romania?”; “La celebrazione della festa nazionale della Romania avviene attraverso il lutto. Pensi che sia giusto?!”; “Allen Coliban (sindaco di Brașov – nd) ma quando era il giorno della bandiera il 26 giugno, cosa hai fatto? Non c’eri nemmeno tu! Un po’ imbarazzante, ma non è nemmeno quello, perché non ti interessa!”; “Serve come sempre! Il nostro orgoglio è probabilmente nascosto da qualche parte dietro Tâmpa, dall’altra parte… così che nessuno la possa vedere! ” – questi sono solo alcuni dei commenti negativi postati dagli utenti di Internet.

Altre persone hanno elogiato l’azione del sindaco di Brașov: “Questo è quello che fanno gli italiani in Romania Day, questo è quello che fanno gli spagnoli, i tedeschi, gli inglesi, ho fatto questi esempi perché è lì che si trova la maggior parte delle comunità rumene!.. .”; “Anch’io auguro loro un felice, felice e sano compleanno! E li ringrazio per avere canali televisivi come il resto del mondo, sanno fare ottimi spettacoli di intrattenimento e di cucina”; “Allen Coliban, complimenti per l’idea e la sua consistenza. Brașov, Brassó, Kronstadt era, è e rimarrà sempre una città multietnica. Propongo a coloro che si ribellano, e che non sono certo autentici brasoviani, di conoscere la tolleranza e il rispetto che dobbiamo gli uni agli altri, qualunque sia la nostra lingua madre e a quale etnia apparteniamo”.

Tarso Mannarino

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