Nel momento in cui i colleghi di Cristi Chivu chiamano Adelina per chiedergli se è aggressivo a casa


articolo scritto da Digi Sport
09.05.2023, 10:40

Cristi Chivu (42) ha raccontato il momento più duro della sua carriera, il trauma cranico subito durante la partita contro il Chievo nel gennaio 2010.

L’ex grande nazionale rumeno, ora allenatore dell’Inter Primavera, che lo ha reso campione l’anno scorso, ha ammesso che la sua vita è cambiata completamente dopo quel momento. Seguirono momenti molto difficili, ma anche un cambiamento di comportamento dovuto alle medicine assunte.

Cristi Chivu e al momento i colleghi dell’Inter hanno chiamato Adelina per chiederle se stava bene

Cristi Chivu ha detto che le droghe hanno rimosso i suoi “filtri” e lo hanno reso molto aggressivo. Talmente aggressivo che i colleghi dell’Inter hanno chiamato la moglie, Adelina, per chiedere se ci fossero problemi anche in casa.

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Due mesi e mezzo dopo l’incidente, sono tornato in campo con tutte le mie paure. Ho avuto dolore quando ho giocato. Tutte le cose che ho passato dopo l’incidente, insieme a tutti i farmaci che ho preso, mi hanno fatto fare certe cose che non sono tipiche di me.

Come i gesti osceni fatti dopo la gara di Coppa con la Roma, il pugno dato a Marco Rossi, il litigio con Rafa Benitez. Nessuno sa che ho preso una medicina che ha rimosso tutti i filtri.

Ricordo che i miei colleghi chiamavano mia moglie a casa per chiederle se andava tutto bene, se ero aggressivo a casa, se alzavo la mano.

Tutto questo ha una spiegazione. Dintoina (nessun farmaco assunto). Avrei dovuto impiegare solo due mesi, ma ci ho messo nove mesi“, ha detto Cristi Chivu, in un’intervista per Sport Italia, citato da Corriere dello Sport.


“Giornata della rinascita” per Cristi Chivu

Allo stesso tempo, Cristi Chivu chiama il giorno dell’incidente il giorno della sua “rinascita”.

Era il giorno della mia rinascita. Non è stato affatto un periodo facile da gestire. Sono stato fortunato. Era molto vicino, potevo trovarmi incapace di parlare o muovere qualsiasi parte del mio corpo. I giorni di convalescenza, le mille domande che mi ponevo, le incertezze.

Sono fortunato ad essere un essere umano normale. Per fortuna sono ancora vivo“, ha detto Cristi Chivu.


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Guiberto Perro

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