Una tragedia sul lavoro avvenuta martedì pomeriggio 30 maggio a Montefalco, in Umbria, dove è morto un operaio edile rumeno di 43 anni mentre svolgeva lavori di ristrutturazione, riferisce Signor Umbria.
Secondo le informazioni disponibili, l’uomo è precipitato da un’altezza di circa tre metri dopo il crollo della soletta di un balcone su cui stava lavorando.
I disperati tentativi del personale medico del 118 di salvargli la vita sono falliti. L’operaio rumeno, sposato con due figli, è stato dichiarato morto.
Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura della Repubblica di Spoleto, con l’ausilio dei Carabinieri di Montefalco e di quelli del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro dell’USL Umbria 2. La salma del lavoratore 43enne è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia.
I sindacati umbri Cgil, Cisl e Uil, ma anche Fillea, Filca e Feneal, hanno espresso la loro indignazione per questa tragedia.
“La carneficina sul lavoro continua in Umbria, l’anno 2023 si fa sempre più terribile per la sicurezza dei lavoratori”, affermano i sindacati. “Con la morte dell’operaio rumeno di Montefalco, quest’anno il numero delle vittime è arrivato a dieci, in soli cinque mesi, un numero enorme per la nostra regione. Quest’ultimo tragico incidente è il terzo incidente causato da una caduta dall’alto in sole due settimane . , una statistica spaventosa e intollerabile.”
“Le malattie professionali e le morti sul lavoro non sono inevitabili”, continuano i sindacati. “Non si tratta di una triste conseguenza del destino, ma si verificano per mancanza di prevenzione, formazione e monitoraggio, diretta conseguenza di scelte politiche che negli anni hanno portato a tagli di bilancio. Dobbiamo investire fortemente in salute e sicurezza. definire gli interventi e le azioni necessarie per porre fine a questa strage non sono più accettabili”.
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