Mosca ha influenzato la caduta del governo Draghi in Italia? (SpotMedia.ro) | europeo | DW

La guerra sul fronte è dura, con gli strumenti del secolo scorso, ma ciò non significa che si sia ritirato dalla guerra di informazione e propaganda che usa in Occidente. La Russia è in qualche modo coinvolta in ciò che sta accadendo in Italia? Mosca certamente calcola, dice lo storico italiano Stefano Bottoni.

Dal 2019 Stefano Bottoni è docente presso l’Università di Firenze, dove insegna Storia dell’Europa dell’Est e Storia Universale. Ha pubblicato in rumeno The Long Road West: una storia del dopoguerra dell’Europa orientale (Mega Casa editrice, Cluj-Napoca, 2021) e L’eredità di Stalin in Romania. Regionedi Ungheria autonoma, 1952-1960, recentemente pubblicato dalla casa editrice Humanitas. Bottoni è l’autore del volume Orbán: un despota in Europaun’ampia monografia sulla carriera di Viktor Orban, non ancora tradotta in rumeno.

Forse non lo sapete, ma ho la forte impressione, come molti analisti in Italia, che il crollo del governo Draghi sia stato causato da diversi fattori, sia di politica interna, ma anche di politica internazionale e di quasi tutti i partiti attualmente in Parlamento. Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, ma anche alcune fazioni del Pd sono molto sensibili all’influenza russa.

Il governo Draghi, personalmente Mario Draghi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono stati assolutamente l’eccezione in questo quadro politico. Erano un’eccezione, erano gli outsider in questo quadro politico, e credo che Mosca stia facendo questo calcolo, che alle elezioni del 25 settembre emergerà con ogni probabilità una maggioranza di destra, in cui potremmo avere un formale voce componente filo-Nato, il suo partito Giorgia Meloni, ma con la presenza di Lega Nord, Forza Italia.

Penso che l’influenza della Russia sia reale, abbiamo visto cosa è successo in Bulgaria, Slovacchia, Macedonia del Nord, ora lo stiamo vedendo in Bosnia.

Il punto è che la guerra nell’era postmoderna, dice più autorevolmente Mark Galeotti, è una guerra che si svolge su piani diversi, non solo con cannoni e carri armati, ma anche sul piano informativo. Il fatto che varie forze politiche europee, Macron ad esempio in Francia, abbiano perso influenza e persino potere indebolisce la posizione occidentale. Se il Partito della Repubblica vince le elezioni di novembre, è un altro duro colpo per la coalizione anti-russa, e penso che anche Putin abbia queste elezioni e questi momenti nella sua agenda come potenziale punto di svolta”.

Mosca, inoltre, voleva arrogarsi una certa influenza nella crisi politica interna a Roma.

Puoi leggere l’articolo completo QUA.

Attilio Trevisan

"Appassionato sostenitore di Internet. Appassionato di musica pluripremiato. Fanatico del caffè. Studioso di social media per tutta la vita."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *