Il ministero della Giustizia ha annunciato sabato che un tribunale greco aveva respinto l’estradizione dell’uomo d’affari Dragoş Săvulescu, arrestato un mese fa sull’isola di Mykonos, per essere trasferito in Romania. La Corte d’Appello di Bucarest ha emesso un mandato d’arresto europeo a nome di Săvulescu, condannato in via definitiva a cinque anni e mezzo di reclusione in caso di trasferimento illegale di terreni. Il ministero precisa di non avere competenza diretta nell’applicazione di un mandato d’arresto europeo, ma come organo di collegamento tra le autorità giudiziarie. La stampa albanese scrive che Săvulescu e sua moglie sono tornati in Italia.
“Il Tribunale della Repubblica Ellenica ha respinto mercoledì 08/09/2021 la richiesta di consegna del condannato Săvulescu Emil-Dragoș, arrestato provvisoriamente il 9 agosto 2021, al fine di dare esecuzione al mandato d’arresto europeo emesso dal Tribunale di Bucarest ricorso, sulla base di una decisione giudiziaria definitiva di condanna Le informazioni ufficiali sono trasmesse dalle autorità greche competenti all’autorità giudiziaria rumena emittente (Corte d’appello di Bucarest) conformemente alle disposizioni dell’articolo 22 della decisione quadro n. Mandato d’arresto europeo e procedure di consegna tra Stati membri.
Il Ministero della Giustizia non dispone di informazioni ufficiali su questo argomento. Il tribunale dello Stato di esecuzione ha l’obbligo di informare l’autorità giudiziaria emittente e non l’autorità amministrativa”, si legge in un comunicato del ministero della Giustizia.
Il ministero ricorda inoltre di non avere alcun potere nell’esecuzione di un mandato d’arresto europeo, ma si limita a fornire il collegamento, se necessario, tra le autorità giudiziarie nazionali.
“Ricordiamo la differenza fondamentale tra l’istituto dell’estradizione e quello del mandato d’arresto europeo, nel senso che, nell’ambito di quest’ultima procedura, le richieste di consegna sono risolte dal contatto diretto tra l’autorità giudiziaria.
Si precisa che, nell’ambito del procedimento giudiziario di consegna basato su mandati d’arresto europei, il Ministero della Giustizia agisce secondo i poteri giuridici conferiti dalla Legge n. 302/2004 sulla cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, ripubblicato, con successive modifiche ed integrazioni (legge di recepimento della decisione quadro 2002/584/GAI). Articolo 86 cpv. 4 della Legge 302/2004 prevede che il Ministero della Giustizia, nella sua qualità di autorità centrale:
a) riceve il mandato d’arresto europeo emesso da un’autorità giudiziaria di un altro Stato membro dell’Unione Europea e lo trasmette alla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello nella cui giurisdizione si trovava la persona ricercata o alla Procura della Repubblica di Bucarest Corte d’appello, se la persona ricercata non è stata localizzata, quando l’autorità giudiziaria emittente non trasmette il mandato d’arresto europeo direttamente all’autorità giudiziaria rumena a cui è indirizzato;
b) trasmettere il mandato d’arresto europeo emesso da un’autorità giudiziaria rumena, se non può trasmetterlo direttamente all’autorità giudiziaria straniera destinataria o quando lo Stato membro di esecuzione ha designato il Ministero della giustizia come autorità destinataria;
c) assicura il seguito dei mandati d’arresto europei emessi o ricevuti dalle autorità giudiziarie rumene, a fini statistici;
d) assolve ogni altra attribuzione prevista dalla legge volta ad assistere e supportare le autorità giudiziarie rumene nell’emissione e nell’esecuzione dei mandati d’arresto europei.
Il Ministero della Giustizia respinge fermamente le accuse ingiuste e infondate che sono apparse sulla scena pubblica, perché sia in questo caso che in ogni altro procedimento avente ad oggetto il mandato d’arresto europeo, il Ministero della Giustizia rispetta rigorosamente i poteri e i limiti conferiti dalla legge, sia nazionale e dal punto di vista degli strumenti comunitari applicabili”, indica anche il comunicato stampa del Ministero della Giustizia.
Stampa albanese: Săvulescu torna in Italia
La stampa albanese, paese di provenienza della moglie di Dragoș Săvulescu, la modella Angela Martini, scrive che l’imprenditore è andato in Italia dopo che il tribunale greco ha respinto la richiesta di mandato d’arresto europeo.
“Siamo felici che il tribunale greco abbia accettato che non ho bisogno di essere estradato e che ho il diritto di tornare in Italia. Nonostante le ultime settimane siano state un inferno, il mio arresto a Mykonos ha dimostrato ancora una volta che le autorità rumene sono pronti ad abusare delle leggi dell’Italia e dei Paesi europei, cercando di attuare un mandato dove non hanno il potere di farlo”, ha affermato, secondo il sito albanese Politiko.
Editore: BP
“Amante del cibo pluripremiato. Organizzatore freelance. Bacon ninja. Pioniere dei viaggi. Appassionato di musica. Fanatico dei social media.”