Anche nella Pasqua cattolica, una madre ha dovuto abbandonare il figlio in ospedale perché non può allevarlo e vuole una vita migliore per il suo piccolo. Insieme al bambino, la donna ha lasciato anche una lettera straziante. “Mi chiamo Enea. Mia madre mi vuole bene, ma non può crescermi”.
Da Monica Palade il 10.04.2023, 16:33
Il bambino è stato ritrovato la mattina di Pasqua, nel Policlinico “Cradle for Life” di Milano, Italia. Il bambino caucasico di 2,6 chilogrammi era in buona salute. Il piccolo è ora in cura da specialisti in neonatologia.
Abbandonato il giorno di Pasqua
Vicino al bambino è stato trovato un biglietto del bambino, ma firmato dalla madre. “Ciao. Mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché mia madre voleva assicurarsi che tutto andasse bene e stare con me il più possibile”, si legge nella lettera.
La mamma usa parole di grande affetto, spiega l’ospedale. La moglie parla di essere coccolata, dice che lo ama molto, ma non può prendersi cura di lui. Dice che il bambino “è super sano, tutti i test fatti in ospedale sono ok”, scrive La Repubblica.
«È una cosa che pochi sanno, commenta Ezio Belleri, direttore generale del policlinico di Milano, ma in ospedale si può partorire in modo anonimo, per la sicurezza della mamma e del bambino. Inoltre ci sono altalene per la vita: la nostra è situato all’ingresso, presso la Clinica Mangiagalli, e permette di lasciare in sicurezza un bambino i cui genitori, purtroppo, non possono tenere con sé una decisione drammatica, ma l’ospedale consente di affidare il bambino a un istituto dove sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato dei genitori.
“Secchione dell’alcol. Lettore. Esperto di musica. Studente tipico. Giocatore umile e irritante. Esperto di zombi. Risolutore di problemi sottilmente affascinante.”