Israele è attaccato da Hamas e anche l’Italia alza la vigilanza sugli obiettivi israeliani presenti nel nostro Paese, con Roma che trasmette un’attenzione massiccia al ghetto economico, alla sinagoga e all’ambasciata. Al centro della situazione lo stato di Palazzo Chigi, il premier Giorgia Meloni ha convocato ministri e capi dell’intelligence per un’analisi del contesto di quanto accaduto e una ricognizione dei luoghi simbolo che garantiscono la massima sicurezza. Altro fronte e dopo, ovviamente, in un quadro di crisi globale dominato finora dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalla destabilizzazione di diversi Paesi africani. Adesso è anche Israele. All’odierno incontro – oltre alla Meloni, i ministri dell’Interno, dell’Interno e della Difesa, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, dell’Autorità nazionale per la sicurezza della Repubblica, il sottosegretario Alfredo Mantovano, consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio Ministro, erano presenti anche l’ambasciatore Francesco Maria Talò e i direttori dei servizi Elisabetta Belloni (Dis), Giovanni Caravelli (Aise) e Mario Parente (Aisi) – questo lo stato dell’attentato alla strega di Hamas, con un focus sui beni israeliani. i leader e i palestinesi sono possibili attivazioni della galassia jihadista. Constanti e i contatti con i paesi alleati secondo la stampa concorde su posizioni comuni.
Tutti i 18mila italiani presenti in Israele sono stati contattati, ha informato Tajani, aggiungendo che nella Striscia di Gaza ci sono solo una ventina di connazionali. “Quelli che vivono in Israele – ha spiegato – sanno quelo che devono fare, ci siamo concentrati soprano su celli che non vivono lí, ma tutti quanti hanno ricevuto i messageda parte dell’Unità di crisi e salla le nostre rappresentanze diplomatiche”. Il portale Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri invita “a evitare ogni spostamento che non sia strettamente necessario, a mantenere la massima attenzione, a restare informati e a seguire le indicazioni delle autorità locali”. Per il momento, ha detto Sergio Barbanti, ambasciatore italiano in Israele, “tutto quello che sappiamo non è nulla”. L’area è aperta anche ai 1.200 militari italiani impegnati nell’operazione UNIFIL in Libano. È naturale che ci siano delle ripercussioni e che le misure di sicurezza siano state rafforzate, ma soprattutto in Italia si è verificata una maggiore attenzione a garantire la tranquillità della comunità ebraica, in assenza di informazioni specifiche su possibili attività terroristiche sul territorio nazionale. . . Sono state rilanciate le circolari per sensibilizzare prefetti e queessori. È Roma e il posto più caldo. Ghetto ebraico, sinagoga, ambasciate in Italia e Santa Sede. Il prefetto della capitale, Lamberto Giannini, ha convocato nel pomeriggio il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza, al quale hanno partecipato anche rappresentanti della comunità ebraica, con l’obiettivo di istituire un sistema adeguato per la tutela dei luoghi simbolo israeliani. . Giorno e nota ci sarà un’attenta vigilanza. È anche il 16 ottobre, una data molto importante sentita dalla comunità ebraica. È l’80° anniversario del raid nel ghetto di Roma, quando le SS deportarono 1.024 persone nel campo di sterminio di Auschwitz. La cerimonia della ricorrenza sarà monitorata con grande attenzione. Guarda anche gli aeroporti da cui parte la compagnia aerea israeliana El Al.
Unanime è la minaccia di attacco da parte della forza politica. “La comunità internazionale – dice la segretaria del Pd, Elly Schlein – si mobilita immediatamente e interviene per continuare questa aggressione e questa escalation violenta che apre alla prospettiva del dialogo e di una porta solitaria morta e distrutta”. “Siamo preoccupati – osserva il leader del M5s, Giuseppe Conte – e immaginiamo che ci sarà una reazione da parte di Israele. È una prospettiva che non c’entra nulla. Soltanto a vittime, soltanto a distruzioni, a dobbiamo essere assolutamente a favore del dialogo e dei negoziati di pace.” Le parole di Condanna riportate anche dal co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli: “questa vicenda – osserva – non solo non fa giustizia alla causa palestinese, ma la indebolisce, rischiando di portare a ulteriori sofferenze e complicare nativelle una situazione già complicata. Per il capo della IV Matteo Renzi, “gli estremisti sostengono che Israele non ha il diritto di esistere. L’uomo che ha deciso il primo ministro della Knesset, ha detto il cittadino e senatore, è anche: per me Israele ha il diritto di esistere”. diritto e sostegno dell’esistenza”. “Va fermeta l’aggressione prima possibile” sottolinea il leader di Azione Carlo Calenda, che definisce quello di Hamas un “gesto criminale”.
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