L’uomo d’affari Ștefan Mandachi rilancia gli affari!

Dumitru Crudu è un poeta e drammaturgo di lingua rumena della Repubblica di Moldavia. È il vincitore del concorso di drammaturgia “La migliore opera rumena dell’anno”, organizzato dall’Unione Teatrale Rumena (UNITER) e dalla Fondazione Principessa Margareta di Romania, edizione 2003. È membro dell’Unione degli Scrittori e dell’Unione Teatro della Repubblica di Moldavia e ASPRO.

Le diede le ciabatte alla fermata dell’autobus davanti ai giardini pubblici, senza darle alcuna spiegazione, le disse semplicemente di non cercarle mai più, di dimenticarla per sempre, perché tra loro era tutto finito. Le sue parole si mescolarono a quelle di un uomo che parlava al telefono di un contratto che stava per concludere con una ditta di Uzhgorod, eppure lei capì che le aveva dato il passaporto. Le chiese spiegazioni e lei non volle dargliele.

– Hai qualcun altro, giorno, hai qualcun altro, dimmi, hai trovato qualcun altro? le corse dietro e urlò. Anche la giovane è fuggita, senza rispondergli, infilandosi tra la gente che stava prendendo d’assalto il filobus.

La ragazza si spostò sul ciglio della strada e lui le si avvicinò, respirando affannosamente.

– Chiamo la polizia, fate pure, chiamo subito la polizia, fate pure, ruggì la ragazzina, tirando fuori il cellulare dalla borsa nera. Questa borsa le aveva regalato due estati fa, l’aveva comprata a Odessa, prima della guerra, in un negozio in riva al mare, ma non il telefono, l’aveva comprato lei stessa, finché non lo incontra. Il pulsante del telefono, forse chiamerà anche la polizia, pensò il ragazzo.

“Dimmi solo perché e me ne vado”, ha insistito, ma la ragazza gli ha voltato le spalle. Era inquietantemente bella.

Passarono in mezzo a loro due vecchie che parlavano ad alta voce. Ha sentito quella con le stampelle chiedere a quella senza stampelle se non avesse antidolorifici perché le faceva tanto male la testa. Sapeva che non l’avrebbe mai più rivista e gli sembrava la cosa più terribile che potesse accadergli in questa vita. Un taxi si fermò davanti a loro e salì la ragazza, che si accorse che non aveva chiamato la polizia. La vecchia senza stampelle porge alla donna con le stampelle un antidolorifico e questa lo ingoia senz’acqua. Anche la testa cominciava a fargli male, ma non osava nemmeno chiederle delle medicine. Affaccendate com’erano, le due vecchie si allontanarono dal ragazzo. La sua testa stava peggiorando sempre di più, ma non era il peggio. Non capiva perché lei lo avesse lasciato e perché in questo modo, senza dare alcuna spiegazione. Il taxi li seguì. Nimeri in un ingorgo e si muove come una lumaca. Il ragazzo lo inseguì ricordando tutta la loro relazione e non scoprì alcun segno che potesse far presagire ormai la rottura. Sono sempre andati molto d’accordo. Anche se il taxi era a pochi passi davanti a lui, lo vedeva come una nebbia, gli capitava ogni volta che aveva mal di testa. La sua vista si stava affievolendo ancora di più, ormai quasi non riusciva a vederlo, anche se sapeva che era a pochi metri di distanza. Con lei dentro. Fuori cominciò a piovere.

La ragazza è scesa dall’auto ed è entrata in caserma.

– Lo hai lasciato? gli chiese una donna in uniforme militare.

– SÌ.

– E?

– Penso di avergli inferto il colpo più terribile, ma non potevo fare altrimenti.

– Lo ami?

“Molto forte”, rispose la giovane, indossando l’uniforme da soldato. Ma non avrei potuto farlo in nessun altro modo.

– E davvero dovevi lasciarlo?

– Altrimenti non sarei arrivato qui.

– Non ti avrebbe lasciato?

-Non.

– Per quello?

– Perché ha paura che i russi uccidano.

– Ma perché non viene a combattere?

– Ha problemi di vista.

– E tu?

– Non ho problemi.

– Eppure dimmi sinceramente perché l’hai lasciato?

– Perché non voleva lasciarmi venire qui.

– E non ti senti in colpa per la rottura?

– Soffro, forse anche più di lui.

– I russi ci circondano, si è sentito un boato da fuori, coperto da una raffica di mitragliatrici. Mandateci rinforzi.

Con le armi puntate, le due donne sono uscite in strada, unendosi ai soldati ucraini che cercavano di respingere l’assalto dei soldati nemici. Mentre premeva i gomiti a terra, pensò che forse tra un momento, quando le sue sofferenze fossero cessate, anche lui avrebbe trovato un’altra donna, e che questa, invece di andare a combattere con i russi, sarebbe rimasta con lui per tutta la vita. vita. vita.

NOTA DELL’AUTORE: Questo testo è in prosa e va letto in questa chiave.