Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha invitato le autorità kosovare a sospendere le operazioni di polizia intorno agli edifici municipali nel nord del Paese e ai manifestanti serbi a ritirarsi. L’esercito serbo è in massima allerta fino a venerdì.

Ieri le truppe della NATO e la polizia del Kosovo si sono scontrate con i manifestanti serbi nel nord del Kosovo, ferendo decine di persone.

Una corrispondenza dalla Serbia di Angelia Teodorovici (Radio Novi Sad):

Negli scontri di ieri tra i soldati del contingente KFOR e il popolo serbo sono rimasti feriti 50 serbi e 30 soldati delle truppe multinazionali KFOR. Questa mattina i cittadini si sono nuovamente riuniti a Zvecan, Leposavic e Zubin Potok e hanno chiesto che la polizia speciale lasci immediatamente il nord della provincia e che i sindaci albanesi eletti alle elezioni dove i serbi non si sono presentati non entrino nei municipi dei comuni serbi .

Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ieri sera ha invitato la comunità internazionale a reagire e rassicurare il primo ministro delle Istituzioni provvisorie a Pristina, Albin Kurti. In un discorso straordinario al pubblico, Vucic ha sottolineato che la Serbia farà di tutto per preservare la pace e ha invitato i serbi del Kosovo a non entrare in conflitto con la NATO, perché è esattamente ciò che vuole Kurti.

Questa mattina il Presidente Vucic ha incontrato gli ambasciatori di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, il capo della delegazione dell’UE in Serbia, nonché gli ambasciatori di Russia e Cina. A causa dell’escalation della situazione in Kosovo e Metohija, anche la comunità internazionale ha reagito, chiedendo a entrambe le parti di astenersi da ogni forma di violenza.