Lukoil vuole vendere una raffineria in Italia per limitare gli effetti delle sanzioni Ue

Il gruppo Lukoil PJSC, il più grande gruppo petrolifero privato in Russia, sta valutando una possibile ristrutturazione della propria divisione oil trading nonché la vendita di una raffineria in Italia, nel tentativo di limitare l’impatto delle sanzioni e del futuro embargo imposto da l’Unione Europea. Union sul petrolio greggio russo, riporta Bloomberg.

Secondo fonti esperte in materia, Lukoil potrebbe ristrutturare la sua divisione commerciale, Litasco SA, creando due divisioni, una con sede a Ginevra e l’altra con sede a Dubai. Secondo questo piano, l’ufficio di Ginevra, denominato “Litasco West”, continuerà ad acquistare greggio non russo e a gestire le altre raffinerie europee di Lukoil, quelle in Romania e Bulgaria, e manterrà anche una partecipazione di minoranza in un impianto gestito da TotalEnergies SE In Olanda. L’ufficio di Dubai, chiamato Litasco Middle East, sarà responsabile delle transazioni petrolifere russe e della gestione delle operazioni in Asia, incluso l’ufficio di Singapore, hanno affermato le fonti.

Intanto la Lukoil, azienda non presa di mira dalle sanzioni Ue, sta analizzando la possibilità di vendere la sua raffineria Isab in Sicilia, rivelano le fonti. Questa raffineria utilizza petrolio russo ma rischia di raggiungere una situazione in cui non sarà più in grado di rifornirsi di greggio dopo l’entrata in vigore, il 5 dicembre, dell’embargo dell’UE sulle consegne di petrolio russo via mare. Inoltre, le banche hanno ridotto i loro finanziamenti che avrebbero consentito a Lukoil di acquistare petrolio greggio da altri fornitori.

I commercianti di petrolio fanno affidamento su linee di credito per acquistare petrolio greggio. Molte società e banche europee hanno già ridotto la loro esposizione al greggio russo per paura di sanzioni o danni reputazionali a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

La raffineria ISAB è una delle più grandi raffinerie d’Europa

Nel 2019 Litasco ha acquistato e venduto circa quattro milioni di barili di greggio e prodotti raffinati al giorno, diventando uno dei maggiori trader di petrolio al mondo. Litasco ha già iniziato a trasferire alcune delle sue operazioni commerciali a Dubai, dove la forza lavoro dell’azienda è cresciuta da 10 persone prima dell’invasione dell’Ucraina a circa 40 oggi.

Dubai è diventata una destinazione privilegiata per privati ​​e aziende russe che desiderano stabilirsi all’estero. Gli Emirati Arabi Uniti, dove Dubai è il principale polo d’affari, non hanno seguito l’esempio di Europa e Stati Uniti che hanno sanzionato la Russia per aver invaso l’Ucraina. Inoltre, Dubai è anche un’attraente destinazione d’affari grazie alle tasse basse.

La raffineria ISAB vicino a Syracuse è una delle più grandi raffinerie d’Europa e, secondo le fonti, diverse società vi hanno già manifestato interesse, tra cui Onex Holding a Dubai e il fondo americano Crossbridge Energy Partners.

Il governo italiano sta seguendo da vicino questo caso, dato che la raffineria ISAB fornisce un quarto della fornitura di carburante italiana e fornisce più di 30.000 posti di lavoro. Tuttavia, a marzo il governo di Roma ha annunciato di non avere intenzione di nazionalizzare la raffineria.

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Serena Megna

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