I magazzini sono pieni in media del 90,12%. Tanto che i 160 impianti nei 18 stati Ue con depositi insieme contengono 1.002 TWh di gas, mentre 1.100 TWh assicurerebbero un consumo per tre mesi. Ma l’importo è insufficiente se la fornitura di gas alla Russia viene completamente interrotta.
L’UE ha importato circa 1.800 TWh di gas dalla Russia nel 2019, secondo i dati del think tank Bruegel.
Per sopperire alla mancanza di gas naturale dalla Russia, l’UE ha importato gas naturale liquefatto (GNL) principalmente dagli Stati Uniti, a prezzi molto più elevati, in aumento di 60 miliardi di metri cubi rispetto agli 80 miliardi di metri cubi del 2021, afferma il AIEA.
Allo stesso tempo, l’UE ha deciso di ridurre il consumo di gas del 15% e il consumo di elettricità del 10%.
Il consumo di gas nell’UE nell’autunno/inverno 2020/2021 è stato di 3.319 TWh e 3.216 TWh, nel periodo precedente, secondo la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas (ENTSOG).
L’UE dovrebbe inoltre detenere il 40% delle scorte di gas la prossima primavera per garantire il minimo comfort.
Ad agosto i prezzi del gas hanno raggiunto i 349 euro/MWh, raggiunti dal benchmark olandese TTF, e sono scesi a 169 euro, ma sono ben al di sopra dell’euro/MWh di gennaio 2021.
La Germania è arrivata con riserve al 93,03% (228 TWh), Francia al 97,45% (129 TWh), Italia al 91,94% (177 TWh) e Paesi Bassi a 92,66% (128 TWh), Austria 82,26% (78 TWh), Spagna 90,92% (32 TWh), Ungheria 74%, Bulgaria 77% e Lettonia 53%.
9 paesi dell’UE non hanno capacità di stoccaggio, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta e Slovenia, ma la regola è che un paese vicino deve fornire stoccaggio per almeno il 15% di un fabbisogno, questo non è il caso .
15 Stati dell’UE, tra cui Francia, Italia, Spagna, Polonia e Belgio, vogliono limitare i prezzi di acquisto, mentre Germania e Paesi Bassi si oppongono.
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