Con le dimissioni del premier Mario Draghi in Italia, Ue e Nato perdono un “pilastro”, alleato prezioso nel sostegno all’Ucraina contro la Russia, ma temono anche l’arrivo al potere di due leader italiani di estrema destra, secondo all’AFP.
Le loro formazioni politiche, rispettivamente Fratelli d’Italia (post-fascista) e Lega (anti-immigrazione), sono accreditate di quasi il 40% delle intenzioni di voto negli ultimi sondaggi, poco più di due mesi prima delle elezioni anticipate.
Aggiungendo Forza Italia, il partito di destra di Silvio Berlusconi, l’alleanza di destra otterrebbe tra il 45% e il 48% dei voti.
A parte il commissario europeo Paolo Gentiloni, che ha apertamente denunciato gli “irresponsabili” che hanno portato alla caduta del premier italiano Mario Draghi, le prime reazioni dei leader occidentali sono state moderate. Il presidente francese Emmanuel Macron si è limitato ad accogliere Mario Draghi come “un grande statista”.
Ma, dietro le quinte, gli europei sono “preoccupati” perché Draghi, che a giugno si è recato a Kiev con Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, “è stato un importante fattore di stabilità”, secondo un diplomatico in missione a Roma, scrive Agerpres.
“Qualunque sia il colore politico del futuro governo, è necessario che il sostegno politico, economico e militare dell’Ucraina continui senza sosta”, ha aggiunto.
Reagendo ad alcuni titoli liberali della stampa italiana, Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha criticato mercoledì le “fake news che annunciano l’arrivo dei barbari alle porte” di Roma.
“Abbiamo dimostrato la nostra serietà in politica estera, stando con l’Italia, l’Ue, la Nato e l’Ucraina, anche se poteva costarci elettoralmente”.
In nome della sovranità statale, infatti, Giorgia Meloni ha condannato inequivocabilmente l’aggressione russa in Ucraina e ha difeso l’aiuto offerto a Kiev.
Ma Matteo Salvini, dichiarato ammiratore di Vladimir Putin, non riesce a ripulire la propria immagine, mentre Silvio Berlusconi, amico personale del capo del Cremlino, si è espresso a stento.
Secondo l’analista di geopolitica Alfio Sciaresa, “una coalizione nazionalista-conservatrice avrebbe probabilmente una politica tortuosa, con molte tensioni interne legate alle diverse posizioni internazionali dei tre partiti”.
L’impegno dell’Italia nei confronti della Nato “non può essere messo in discussione”, ma “potremmo assistere a iniziative isolate da parte dei partiti di governo che minerebbero la fiducia nel nostro Paese e indebolirebbero la politica occidentale nei confronti di Putin”, ha sottolineato.
Il quotidiano francese Le Monde scrive in un editoriale di temere “lo sconvolgimento geopolitico che il ritorno al potere, durante le prossime elezioni, cariche di energia e ansia per l’avvicinarsi dell’inverno, di queste formazioni dal passato difficile porterebbe una pacificazione nei confronti di Vladimir Putin “.
Giovedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inviato un messaggio molto diplomatico su Twitter. Rendendo omaggio al presidente del Consiglio italiano destituito, si è dichiarato allo stesso tempo convinto che Roma resterà con Kiev.
“Sincera gratitudine a Mario Draghi per il suo forte sostegno all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa e per la difesa dei comuni valori europei di democrazia e libertà”, ha aggiunto.
“Continueremo a lavorare insieme per rafforzare la cooperazione tra Ucraina e Italia. Sono convinto che il sostegno attivo degli italiani all’Ucraina continuerà”, ha affermato.
Altra questione cruciale per l’Occidente: “il futuro esecutivo dovrà proseguire gli enormi sforzi per ridurre la dipendenza dell’Italia dall’energia russa compiuti da Mario Draghi”, che ha firmato all’inizio di questa settimana un importante contratto di acquisto di gas all’Algeria, ha sottolineato il diplomatico europeo intervistato dell’AFP.
Fonte: Agerprès
Tag: NATO, Italia, UE,
Data di rilascio: 22-07-2022 17:41
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