Luca Cerizza è stato nominato curatore del Padiglione Italia per la Biennale Arte di Venezia 2024. La notifica è arrivata a conclusione dell’iter inviato dal Ministero della Cultura che, ai miei tempi, aveva avviato un gruppo pubblico per selezionare il curatore, procedura che non era più la stessa adottata inizialmente in forma orale. “Il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano, e il Vice Sottosegretario all’Arte e all’Architettura Contemporanea, Vittorio Sgarbi, hanno concordato di nominare Luca Cerizza, curatore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, che lavorerà in stretta collaborazione con il nuovo direttore generale, AngeloPiero. Cappello”. Cappello, che collabora con Cerizza al progetto Padiglione Italia, è un critico letterario, chi ha il suo curriculum. Dal 2017 al 2019 ha diretto la Collezione Farnesina, oltre ad essere la guida del CEPELL, il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura.
Luca Cerizza curatore del Padiglione Italia per la Biennale Arte 2024
Nato a Milano nel 1969, Luca Cerizza è critico, storico dell’arte e autore di monografie La mappa di Alighiero e Boetti. Nel 2017 è stato curatore della Biennale di Pune in India, “rispondendo” ad una delle richieste del gruppo, ovvero l’essere in possesso di “significativa e qualificata esperienza curatoriale e professionale nell’arte contemporanea nel panorama nazionale ed internazionale”. Dal 2006 insegna alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano). È anche autore di L’uccello e la piuma. La questione della vita nell’arte italiana (2010). I progetti curatoriali più recenti sono le dimostrazioni personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (OGR, Torino, 2018), il congresso/mostra Campo umano. Arte Pubblica 50 anni dopo (Fondazione Ratti, Como, 2019. Con Zasha Colah), esposta Vincenzo Agnetti. NEG: pause di squillo (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021) è presente nella recente mostra di Massimo Bartolini al Pecci. Cerizza è stata selezionata da una rosa di 10 finalisti composta da Lorenzo Balbi, Ilaria Bonacossa, Lucrezia Cippitelli (con Davide Quadrio), Jacopo Crivelli Visconti (con Marcella Beccaria, Giovanni Carmine, Alfredo Cramerotti, Arturo Galansino), Ilaria Gianni, Luigia Lonardelli, Luca Lo Pinto, Matteo Lucchetti e Paola Nicolin.
Luca Cerizza, curatore del Padiglione Italia. Il mio progetto è “difficile da capire”
Una nota lo sottolinea “Sgarbi ha valutato con il ministro la proposta, ‘difficile da comprendere’, del progetto per il Padiglione Italia che ‘ruota l’avvocato sul tema della costruzione della comunità attraverso l’invito all’ascot dell’altro’ e l’intenzione quindi ‘avere chiarimenti dal conservatore Cherry”. Pertanto, “Il curatore Angelo Piero Cappello lavorerà a un progetto per il nuovo indirizzo generale per lo studio del fumetto italiano e dei grandi illustratori, in collaborazione con Igort. “Il Ministero”, spiega Sgarbi, “intende promuovere l’attività del Padiglione attraverso la varietà dei generi artistici, indipendentemente dalla scelta dell’artista. Questo risultato è però piuttosto controverso (il progetto è in stato di selezione, quindi è “difficile da capire”? È incomprensibile perché Hanno è stato selezionato? Perché i suoi 10 professionisti di alto livello Hanno ha scelto quello che non è Hanno Capito?), e infatti danno un arrivo social e ricevono commenti alla notizia: “Garbi ha annunciato il curatore del nuovo Padiglione Italia: Luca Cerizza. La notizia ovviamente si diffonde in un lampo su tutte le prove, è una notizia che attende qualche mese per l’inaugurazione della Biennale di Venezia”scrive il curatore su Facebook Marco Trulli. “Il mio qualcosa non ritorna, no è una comunicazione ufficiale di nome, no non se ne trova una al momento sul sito del Ministero, è un lancio dell’Ufficio Timbri del Sottosegretario Sgarbi che questa delizia della sua personale parere “progetto difficile comprensibile…” e risponde al fatto che il capo della direzione si impegna a seguire il progetto con la reclusione a fuoco”. Ci sarà una sezione dedicata al fumetto al Padiglione Italia della Biennale di Venezia? L’unica cosa certa, tanto per cambiare, è una pericolosa sensazione di caos.
Desiree Maida
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