L’Italia vieta la chat GPT. La motivazione addotta dalle autorità italiane

Venerdì le autorità italiane hanno ordinato il divieto di ChatGPT per presunte violazioni della privacy.

L’Autorità nazionale per la protezione dei dati personali italiana ha dichiarato che bloccherà immediatamente e indagherà su OpenAI, la società statunitense dietro il popolare strumento di intelligenza artificiale, secondo quanto riportato Politica.

La decisione è temporanea fino a quando la società non apporterà le modifiche necessarie per conformarsi alle norme sulla privacy dell’UE, ovvero il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

L’ente precisa inoltre che il servizio è destinato a persone di età superiore ai 13 anni, ma che non esiste alcun filtro per verificare l’età degli utenti, il che espone i minori a risposte inappropriate.

OpenAI non ha un ufficio nell’UE, ma il suo rappresentante nello Spazio economico europeo ha 20 giorni di tempo per comunicare come intende rendere ChatGPT conforme alle norme dell’UE o affrontare una multa fino al 4% del suo fatturato mondiale.

Ricordiamo che Elon Musk e dozzine di esperti di intelligenza artificiale hanno chiamato questa settimana per non aggiornare più lo strumento ChatGPT. Il gruppo di difesa dei consumatori BEUC ha anche invitato le autorità dell’UE e nazionali, comprese le autorità per la protezione dei dati, a indagare su ChatGPT il 30 marzo.

Serena Megna

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