(ANSA) – BRUXELLES, 24 NOV – Polonia, Italia e Germania sono, nell’ordine, i Paesi europei dove lo smog fa più danni che benefici. Ho trovato il rapporto annuale dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, con i dati di riferimento del 2021.
In Italia, 46.800 decessi sono attribuibili alle polveri sottili PM2,5, responsabili di 415.400 anni di vita perduti (701 ogni 100.000 abitanti). In generale, indica l’Agenzia, dal 2005 al 2021 la situazione è migliorata, con i decessi attribuibili al PM2,5 nell’Ue al 27% dal 41%, ovvero 253mila morti all’anno. Ma il 97% della popolazione urbana è esposta a concentrazioni di PM2,5 superiori al livello guida stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“L’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla nostra salute è ancora troppo elevato – ha affermato la direttrice dell’AEA Leena Yla Mononen – la notizia positiva è che le autorità europee, nazionali e locali stanno valutando la possibilità di ridurre le emissioni attraverso misure come la promozione del trasporto pubblico o della bicicletta nei centri urbani e attraverso l’attuazione della legislazione”. (ANSA).
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