L’Italia non diventerà un centro di raccolta dei migranti per conto dell’Unione Europea, ha promesso giovedì il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi dopo che l’incontro con i suoi omologhi Ue, tenutosi a Lussemburgo, è sfociato in un accordo sulla gestione dei migranti e dei rifugiati in cui arrivano. Europa, riferisce l’ANSA.
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“L’Italia ha raggiunto il consenso su tutte le proposte presentate oggi al Consiglio (Giustizia e Affari interni)”disse Piantedosi.
“In primo luogo, abbiamo evitato la possibilità che l’Italia e gli altri Paesi di primo ingresso vengano pagati per trattenere i migranti irregolari sul loro territorio: l’Italia non sarà un centro di raccolta per conto dell’Europa”.ha spiegato il ministro italiano, riferendosi alla proposta di compromesso presentata dalla presidenza svedese del Consiglio dell’Ue.
“L’opzione del risarcimento economico è incompatibile con la dignità del nostro Paese”ha detto Piantedosi, il quale ha precisato che in base all’accordo i soldi saranno trasferiti in un fondo gestito dalla Commissione europea per realizzare progetti concreti per la cosiddetta dimensione esterna.
A questo proposito, afferma che l’Italia è riuscita a ottenere un quadro normativo per eventuali accordi con paesi terzi sicuri e ad evitare restrizioni che avrebbero escluso alcuni paesi.
“È un compromesso che non intacca il quadro giuridico internazionale. Oggi abbiamo ottenuto solidarietà concreta dall’Unione Europea”‘, ha concluso il funzionario italiano.
L’Italia, Paese in cui centinaia di migliaia di migranti sono entrati nell’UE negli ultimi anni, critica gli altri Stati membri per la mancanza di solidarietà nella loro distribuzione, sebbene molti migranti arrivati inizialmente in Italia lascino ancora questo Paese, spostandosi verso altri nell’UE Blocco.
La presidenza svedese del Consiglio dell’UE ha presentato proposte di compromesso su due testi per un patto europeo sulla migrazione. Una di esse prevede un meccanismo di “solidarietà obbligatoria”, in base al quale gli Stati dell’UE dovranno accogliere un certo numero di migranti provenienti da Stati membri sotto pressione migratoria o versare un contributo finanziario che, secondo alcune fonti europee, supererebbe i 20.000 euro per ogni migrante respinto.
Fonte: Agerprès
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