Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha detto mercoledì che “qualsiasi intervento militare occidentale deve essere evitato” in Niger, il paese che è stato teatro di un colpo di stato militare la settimana scorsa, perché sarebbe percepito come “una nuova colonizzazione”, riferisce. Reuters.
“Dobbiamo garantire che la democrazia prevalga in Niger… dobbiamo escludere qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe percepita come una nuova colonizzazione”, ha detto il ministro italiano. Ha aggiunto che la situazione in Niger “sta cambiando” e che la riapertura delle frontiere annunciata mercoledì dalla giunta militare “potrebbe essere un segnale di rilassamento”.
“Ma non sappiamo cosa decideranno gli altri paesi dell’Africa occidentale che hanno minacciato un’azione militare”, ha detto Tajani.
La giunta che ha preso il potere la scorsa settimana a Niamey aveva precedentemente annunciato la riapertura delle frontiere terrestri e aeree, a partire dal 1° agosto, con Algeria, Burkina Faso, Libia, Mali e Ciad.
I leader militari del blocco regionale ECOWAS si incontreranno mercoledì e giovedì nella capitale della Nigeria, Abuja, per discutere la situazione in Niger. Mercoledì era attesa a Niamey anche una delegazione del blocco per colloqui con la giunta guidata dal generale Abdourahmane Tiani.
Sabato, gli Stati membri dell’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) hanno lanciato un ultimatum ai golpisti del Niger per riportare al potere il presidente Mohamed Bazoum entro sette giorni, fallendo nel prendere misure che non escludano un intervento armato.
Lunedì i soldati che hanno rovesciato il presidente del Niger hanno accusato la Francia di preparare un intervento armato per riportarlo al potere, accuse subito respinte dal capo della diplomazia francese, Catherine Colonna.
Editore: Adrian Dumitru
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