L’Italia ha vietato l’uso dei sistemi di riconoscimento facciale. Possono essere utilizzati solo per identificare i criminali

L’Italia ha vietato l’uso di sistemi di riconoscimento facciale e “occhiali intelligenti” da lunedì.

L’Agenzia per la protezione dei dati ha emesso un avviso a due comuni che stavano sperimentando le tecnologie.

I sistemi di riconoscimento facciale che utilizzano dati biometrici non saranno consentiti fino a quando non sarà approvata una legge o almeno fino alla fine del prossimo anno, ha affermato il garante della privacy. La decisione è esentata quando queste tecnologie svolgono un ruolo nelle indagini legali o nella lotta alla criminalità.

“La moratoria nasce dalla necessità di regolamentare le condizioni di ammissibilità, i termini e le garanzie relative al riconoscimento facciale, nel rispetto del principio di proporzionalità”, si legge in una nota dell’agenzia.

Secondo la normativa dell’Unione Europea e italiana, il trattamento dei dati personali da parte di enti pubblici che utilizzano dispositivi video è generalmente autorizzato per motivi di interesse pubblico e, quando connesso all’attività delle pubbliche autorità, indica il comunicato. Tuttavia, i comuni che desiderano utilizzare tali tecnologie devono stipulare “patti di sicurezza urbana” con i funzionari del governo centrale.

Reazioni dopo che la città di Lecce ha già iniziato a utilizzare la tecnologia basata sul riconoscimento facciale

L’agenzia ha reagito alle misure adottate nella città di Lecce, nel sud Italia, dove le autorità hanno annunciato che avrebbero iniziato a utilizzare la tecnologia basata sul riconoscimento facciale. Al comune è stato chiesto di fornire una descrizione dei sistemi adottati, della finalità e della base giuridica, nonché un elenco delle banche dati a cui hanno accesso i rispettivi dispositivi di monitoraggio.

L’autorità di controllo della privacy ha preso di mira anche il comune toscano di Arezzo, dove la polizia locale avrebbe dovuto essere dotata di occhiali a infrarossi in grado di riconoscere le targhe delle auto, riferisce Rador.

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Nerio Baroffio

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