Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore iraniano per denunciare la risposta “inaccettabile” alle manifestazioni lanciate dalla mobilitazione delle donne negli ultimi tre mesi in questo Paese, i suoi servizi hanno indicato ieri, osserva l’AFP, secondo Agerpres.
L’incaricato d’affari Mohammad Reza Sabouri è stato convocato per un incontro oggi, ha affermato il ministero in una nota.
Il capo della diplomazia a Roma aveva precedentemente definito la situazione in Iran una “vergogna inaccettabile”, affermando che l’Italia aveva adottato una “linea dura” nel difendere le donne iraniane.
Il 22 dicembre, però, ha dichiarato che il governo del premier Giorgia Meloni ha voluto “lasciare la porta aperta alla diplomazia”, in particolare per quanto riguarda il programma nucleare di Teheran.
L’Iran è scosso dalle proteste scatenate dalla morte, avvenuta il 16 settembre in custodia di polizia, di una giovane curda iraniana, Mahsa Amini (22), arrestata per aver indossato “abiti inappropriati” contro il rigido codice di abbigliamento islamico per le donne.
L’Iran questo mese ha giustiziato due uomini in relazione alle proteste, parte di una repressione sempre più dura da parte delle autorità che secondo gli attivisti mira a diffondere la paura tra la popolazione.
Almeno 100 iraniani arrestati in più di 100 giorni di proteste sono stati accusati di pena di morte, ha detto ieri Iran Human Rights (IHR), una ONG con sede a Oslo.
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