Una vita bellissima, del tutto normale, con un marito e una figlia di 10 anni. Così si potrebbe descrivere la vita di Mihaela, prima che i medici le facessero una diagnosi crudele: colangiocarcinoma, una rara forma di cancro al fegato.

A soli 31 anni, la giovane vive con la paura di non tenere più in braccio la figlia domani, ma di vegliare su di lei tra gli angeli.

Otto mesi fa, un mal di stomaco avrebbe portato Mihaela in una clinica medica per un’ecografia addominale. La diagnosi che ha ricevuto ha sconvolto il suo mondo, poiché era scritto nero su bianco che aveva il colangiocarcinoma, un cancro attraverso il quale la bile secreta dal fegato scorre nel duodeno.

Non poteva accettare la diagnosi, così è andato da altri medici, sia in Romania che in Italia, ma gli scenari peggiori purtroppo si sono avverati.

“Quando ho saputo che ero sospettato di cancro, sono andata in Italia, da mia suocera che è medico a Milano. Lì sono stata ricoverata all’Istituto dei Tumori e sono stati fatti gli accertamenti. biopsia epatica, mi è stato diagnosticato un emangioendotelioma epitelioide epatico, un sarcoma dei tessuti molli.

Fondamentalmente, è un cancro al fegato molto raro, con metastasi nei linfonodi. Come cura i medici di Milano mi hanno dato delle pillole sperimentali, Sirolimus, perché dicono che non c’è altra cura per la mia malattia. Sono andata in tutta Italia, da decine di oncologi e chirurghi, ma mi hanno detto tutti la stessa cosa”, racconta Mihaela Todireanucitato dalla stampa locale.

Il trapianto di fegato, l’unica vera possibilità di guarigione

Mihaela sta assumendo cure che possono prolungarle la vita, ma l’unica possibilità di vita sarebbe un trapianto di fegato, ma i costi sono enormi e la famiglia non può permetterseli.

“Con l’aiuto di un medico di Brașov, sono riuscito a mettermi in contatto con medici in Turchia, che mi hanno detto che avrei potuto fare un trapianto di fegato. Sono stati gli unici a darmi una fortuna nella vita, ma non è gratis. Questo trapianto costa circa 100.000 euro, e né io né la mia famiglia abbiamo quei soldi. Ma sono venuta nel Paese per cercare soluzioni legate a questo trapianto”, dice la giovane donna di Iași.

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