L’imprenditore italiano Nicola Inquieto, arrestato per riciclaggio di denaro, è stato inviato in Romania dal capo dell’organizzazione mafiosa Zagaria – stampa

La stampa italiana parla dei fratelli Inquieto, Nicola e Giuseppe, che crearono un impero economico in Romania per il gruppo mafioso dei Casalesi, fazione dell’organizzazione mafiosa Zagaria, guidata da Michele Zagaria. Nicola Inquieto, stabilito da diversi anni a Pitesti, dove possiede circa 400 appartamenti, ha coordinato un gruppo specializzato in crimini economici e riciclaggio di denaro, essendo stato detenuto giovedì dalla Procura per 24 ore.

Secondo i media italiani, i rapporti tra l’organizzazione mafiosa Zagaria e i tre fratelli Inquieto – Nicola, Giuseppe e Vicenzo, quest’ultimo arrestato – risalgono al 1997.

Fu Vicenzo Inquieto a nascondere Michele Zagaria per quasi dieci anni in un bunker costruito sotto casa sua nel comune di Casapesenna, dove venne catturato il 7 dicembre 2011.

La testata online Noi Caserta scrive che fu Michele Zagaria a chiedere a Nicola Inquieto di recarsi in Romania e gettare le basi di un impero economico, che avrebbe continuato a sostenere finanziariamente il gruppo mafioso.

Nicola Inquieto è arrivato in Romania nel 2004, dopo aver già aperto diverse società in Italia, con le quali ha realizzato centinaia di appartamenti a Pitesti, centri benessere e altre attività. La principale società che ha costruito l’impero immobiliare di Pitesti è la Italy Constructi, con Nicola Inquieto che ha coordinato tutti gli investimenti economici effettuati per conto di Zagaria, nonché tutti i bonifici bancari destinati a raggiungere i membri dei clan Casalesi e Zagaria. .

L’altro fratello, Giuseppe, resta in Italia, ad Aversa, dove gestisce un negozio di abbigliamento.

L’indagine in questo caso è durata circa due anni ed è stata completata grazie alla collaborazione tra le autorità giudiziarie italiana e rumena, con il coordinamento di Eurojust.

L’italiano Nicola Inquieto è stato detenuto per 24 ore, accusato di crimini economici e riciclaggio di denaro, mentre la procura rumena ha avviato azioni per attuare il mandato d’arresto europeo emesso a suo nome dalle autorità giudiziarie italiane.

https://www.youtube.com/watch?v=7irfR7pGts4

Fonti giudiziarie hanno detto a News.ro che l’italiano possiede circa 400 appartamenti a Pitesti e che la procura italiana li sequestrerà tutti.

Nicola Inquieto vive a Pitesti da molti anni e le sue attività immobiliari sono valutate diversi milioni di euro.

I pubblici ministeri e gli agenti di polizia giudiziaria del DIICOT hanno effettuato giovedì cinque perquisizioni nel dipartimento di Argeş per smantellare un gruppo criminale specializzato in crimini economici e riciclaggio di denaro coordinato da Nicola Inquieto. Il gruppo ha operato in Italia e Romania.

Secondo il DIICOT gli italiani controllavano direttamente o attraverso diverse società, che erano parte integrante del gruppo criminale organizzato, con ruoli ben definiti.

“L’attività criminale dell’indagato IN è iniziata sul territorio dello Stato italiano diversi anni fa, in particolare dal 2002, con la creazione di società commerciali con diversi oggetti di attività (principalmente nel settore delle tecnologie della comunicazione). Successivamente, dal 2004 , uno dei membri del clan mafioso Zagaria, che operava sul territorio della Romania, vale a dire l’indagato IN, direttamente e tramite i suoi familiari, ha trasferito segretamente in Romania i suoi proventi da attività criminali, in questa occasione ha avviato diverse attività commerciali imprese nel raggio del comune di Pitesti, il cui oggetto principale di attività è la costruzione di edifici residenziali e non residenziali”, precisa DIICOT.

Le attività commerciali svolte dalle quattro società insediate sul territorio della Romania, nella contea di Argeş, si sono svolte in apparente legalità, e i profitti ottenuti nel settore immobiliare sono stati trasferiti clandestinamente anche a membri della sua famiglia in Italia, i questi ultimi hanno il ruolo di intermediari nel circuito criminale, il vero obiettivo è infatti il ​​finanziamento del clan mafioso Zagaria, che opera sul territorio italiano, precisano anche i pm.

“Attraverso questa modalità operativa, il sospettato IN controllava, manipolava e trasferiva importanti flussi finanziari dalla Romania all’Italia. Inoltre, le prove mostravano chiaramente prove che confermavano l’appartenenza del sospettato all’IN al clan mafioso Zagaria, essendo un membro importante di questo clan nel territorio della Romania. Dal contenuto del procedimento penale risulta che l’indagato dell’IN, tra gli altri, ha “finanziato e sostenuto concretamente i detenuti del clan DEI CASALESI, mafioso Zagaria fazione clan”, è la conclusione dei pubblici ministeri del DIICOT.

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Tarso Mannarino

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