La scienza del clima mostra che l’Italia, inserita nel contesto di un hotspot climatico come il Mediterraneo, sta crescendo più di altre regioni del mondo negli ultimi anni. Il cambiamento climatico di origine antropica e i suoi effettinon solo sul territorio e sugli ecosistemi, ma anche sull’uomo e sulla società, in relazione al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salvezza e a tutta la sua attività produttiva.
Il riscaldamento eccessivo, le forti perturbazioni del ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici si ripercuoteranno sui vostri fragili territori e creeranno danni di diversa entità, influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Le stime correlate mostrano che in futuro, l’avanzamento del cambiamento climatico ridurrà significativamente lo sviluppo economico e causerà danni significativi alla città, alle imprese, alla produzione agricola e alle infrastrutture.
Gli scienziati vedono che la politica sta affrontando la crisi climatica: chiudete la petizione
di Cristina Nadotti
Per un più elevato grado di riscaldamento globale attuale, ad esempio, se si vedesse immediatamente a livello globale un aumento del 100% della frequenza delle emissioni di calore e un aumento del 40% della frequenza delle inondazioni e delle temperature, con conseguente diminuzione del benessere e della temperatura il prodotto domestico del signore. Nel Mediterraneo è quindi in Italia, la situazione potrebbe essere ancora più criticaad esempio, vi sono prove evidenti dell’aumento delle ondate di caldo e della siccità, del ritiro dei ghiacciai alpini, dell’aumento delle ondate di caldo marine e, in parte, dell’aumento degli eventi di precipitazioni estreme.
In questo contesto, sembra urgente Questo problema è in cima all’agenda politica. E ora, probabilmente, l’approvazione di tutti i funzionari eletti avrà l’opportunità di concretizzarla. Chiediamo dunque con forza ai partiti politici considerazione l’essenza della crisi climatica è la base necessaria per creare un futuro sostenibile e sostenibile per gli anni a venire; Questi dati reali sono molto imprevedibili e ci permetteranno di offrire una grande visione del futuro della società con le sue possibilità di successo. In particolare, nella situazione attuale, appare urgente agire azioni di adattamento che rende noi e i nostri territori più resilienti alle ondate di caldo, alla siccità, alle precipitazioni estreme, all’innalzamento del livello del mare e a fenomeni improvvisi di varia natura; Ragioni che non seguono una logica emergente di pianificazione e di programma strutturale.
A causa dell’inerzia del clima, i fenomeni che si manifesteranno saranno inevitabili anche in futuro, e quindi dovremo gestirli con la sicurezza dei territori e delle attività produttive, investire con decisione e accelerare i rischi legati alla disponibilità del PNRR. In questo momento dobbiamo agire in modo tale che la situazione non diventi aggravata e ingestibile, a causa di scenari climatici difficili. Per questo dobbiamo spingere forte riducendo le nostre emissioni di gas serradecarbonizzare e rendere circolare la nostra economia, accelerando il percorso verso una vera transizione energetica ed ecologica.
Giorgio Parisi: “Perché è necessario contrastare la crisi climatica nell’agenda politica”
di Luca Fraioli
Venite scienziati del clima siamo pronti a dare il nostro contributo Per elaborare soluzioni e soluzioni concrete che siano scientificamente fondate, realizzabili ed efficaci, possiamo contare sulla forza della politica di considerare la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare, perché è alla base di tutto il nostro futuro.
Ciò fa ben sperare per lo sviluppo di programmi politici approfonditi su questi temi e per una proposta da parte del prossimo governo per la grande crisi climatica e i suoi impatti.
Primi firmatari
Carlo Barbante, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Università Ca’ Foscari, Venezia
Carlo Carraro, Università Ca’ Foscari, Venezia
Antonio Navarra, Università di Bologna e Presidente della Fondazione Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
Antonello Pasini, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Roma
Riccardo Valentini, Università della Tuscia, Viterbo, è presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima
Con il contributo dei seguenti autori italiani dell’AR6-IPCC
Annalisa Cherchi, CNR, Bologna
Erika Coppola, Centro Internazionale di Fisica Teorica, Trieste
Susanna Corti, CNR, Bologna
Sandro Fuzzi, CNR, Bologna
Piero Lionello, Università del Salento, Lecce
Massimo Tavoni, Politecnico di Milano
Elena Verdolini, Università degli Studi di Brescia
Altre aziende nella comunità scientifica
Roberto Barbiero, Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, Trento
Leonardo Becchetti, Università di Tor Vergata, Roma
Alessandra Bonoli, Università di Bologna
Michele Brunetti, CNR, Bologna
Roberto Buizza, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, Pisa
Meteo Carlo Cacciamani, Italia
Stefano Caserini, professore di mitigazione dei cambiamenti climatici, Politecnico di Milano
Claudio Cassardo, Università di Torino
Marinella Davide, Università Ca’ Foscari, Venezia
Enrica De Cian, Università Ca’ Foscari e CMCC, Venezia
Maria Cristina Facchini, CNR, Bologna
Francesco Forastiere, CNR, Palermo, e Imperial College, Londra
Filippo Giorgi, Centro Internazionale di Fisica Teorica, Trieste
Silvio Gualdi, CMCC, Bologna
Fausto Guzzetti, CNR, Perugia, e Protezione Civile, Roma
Vittorio Marletto, ARPAE Emilia-Romagna, Bologna
Simona Masina, CMCC, Bologna
Maurizio Maugeri, Università degli Studi di Milano
Paola Mercogliano, CMCC, Caserta
Mario Marcello Miglietta, CNR, Lecce
Franco Molteni, consulente scientifico dell’ECMWF, Reading, Regno Unito, e dell’ICTP, Trieste
Mario Motta, Politecnico di Milano
Elisa Palazzi, Università di Torino
Claudia Pasquero, Università degli Studi di Milano Bicocca
Cinzia Perrino, CNR, Roma
Antonello Provenzale, CNR, Pisa
Gianluca Ruggieri, Università dell’Insubria, Varese
Gianmaria Sannino, ENEA, Roma
Stefano Tibaldi, CMCC, Bologna
Giorgio Vacchiano, Università degli Studi di Milano
Francesca Ventura, Università di Bologna
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