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La pilota da caccia italiana Giulia Schiff ha rifiutato di sprecare le sue capacità dopo essere stata cacciata dall’Aeronautica Militare italiana e si è unita alla resistenza ucraina.
Questo giovane di 23 anni ora aiuta l’esercito ucraino a combattere contro le forze russe. Giulia si offrì volontaria nei primi giorni dell’invasione russa.
Giulia, originaria di Mira (Venezia), è arruolata nella Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell’Ucraina ed è l’unica donna della squadra, scrive Stella del giorno.
L’italiano si è recato clandestinamente in Ucraina per combattere come volontario e ora fa parte della legione creata dal presidente Volodymyr Zelenskiy per sostenere l’esercito ucraino contro l’invasione russa. Giulia non ha nemmeno avvisato la sua famiglia, convinta che i suoi genitori avrebbero cercato di allontanarla.
Dopo che la sua storia è stata resa pubblica dalla stampa italiana, Giulia ha guadagnato migliaia di follower sui social media, dove tiene anche un piccolo diario sul campo di battaglia.
Gli internauti hanno applaudito il gesto di Giulia e il coraggio dimostrato dalla giovane. “Che leggenda assoluta. Le auguro buona fortuna!”, “Una donna coraggiosa!”, “Giulia, fai vedere loro l’inferno”, sono alcuni dei messaggi postati dagli utenti di Internet.
Giulia sognava fin da piccola di diventare pilota e di seguire le orme del padre. Secondo i dati, è entrata all’Accademia aeronautica di Pozzuoli al quarto posto su quasi 2.000 candidati Sera Corriere.
Nel 2018, Giulia ha iniziato una battaglia legale dopo che i massimi funzionari dell’Accademia si sono rifiutati di concederle l’ambita licenza di pilota. “Mi hanno buttato fuori perché li denunciavo. Mi hanno reso la vita un inferno. Ero emarginato”, lei dice. La giovane ha sporto denuncia per mobbing (esercizio di stress mentale su qualcuno sul posto di lavoro) e per violenza, subite durante alcuni allenamenti di volo presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.
Dopo una lunga battaglia legale, Giulia fu espulsa dall’Aeronautica Militare e i suoi accusatori furono assolti. Il Consiglio di Stato respinse il suo ricorso, ponendo così fine alla sua carriera di pilota.
Foto: Facebook/Instagram
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