La borsite è una condizione comune che si manifesta nelle articolazioni. Fondamentalmente rappresenta l’infiammazione delle borse, che sono come piccole sacche contenenti liquidi e si trovano in corrispondenza delle articolazioni. Il loro corretto funzionamento dipende dalla salute delle borse, poiché svolgono un ruolo nella mobilità e riducono l’attrito tra ossa, tendini e muscoli fornendo lubrificazione a queste aree quando sono sotto pressione. Quando le borse si infiammano, la flessibilità della persona colpita si riduce e compaiono dolore, rigidità e altri sintomi specifici.
La borsite del tallone è comune, soprattutto negli atleti professionisti. In uno studio condotto in Italia, la borsite retrocalcaneare è risultata essere la condizione muscolo-scheletrica più comune tra i pattinatori, con circa il 49% dei pattinatori professionisti con una tale storia medica. Tuttavia, anche le persone che non praticano sport ne sono colpite in percentuale significativa, poiché nel loro caso l’eziologia è diversa. Secondo la dottoressa Valentina Daniela Sisu, le persone anziane sono maggiormente a rischio, soprattutto se soffrono di malattie croniche. Calzature inadeguate utilizzate per un uso prolungato o eccessivo (scarpe strette o tacchi alti), artrite reumatoide, gotta, sforzo eccessivo negli atleti, alcuni disallineamenti dell’articolazione tra calcagno e astragalo sono solo alcune delle cause.
“Nella maggior parte dei casi, indossare scarpe inadeguate, di taglia più piccola o di materiale rigido, soprattutto nelle donne o nelle persone in sovrappeso, provoca un aumento della pressione nella zona della caviglia e del tallone. Nel caso delle malattie reumatologiche, il meccanismo è immune.Il processo infiammatorio ha un aspetto simile alle articolazioni sinoviali.
Negli atleti la borsite del tallone si verifica se indossano attrezzature troppo strette durante l’allenamento, se non seguono il programma di riscaldamento prima dell’allenamento vero e proprio, o se aumentano improvvisamente lo sforzo. Allo stesso tempo, questa malattia è comune anche nelle situazioni in cui partecipano a gare o maratone su percorsi accidentati o comportano l’arrampicata su sentieri di montagna. In pratica, se la pressione esercitata sulla zona calcaneare diventa quotidiana e lo stile di vita non viene modificato, si sviluppa gradualmente un’ulteriore borsa superficiale tra il tendine e la pelle, con ruolo protettivo”, spiega il medico.
Si stabiliscono così i presupposti per la comparsa di una borsite posteriore (nome dato con riferimento al tendine di Achille), più espressiva dal punto di vista clinico e facile da notare durante una semplice ispezione della zona. La sindrome di Haglund comprende sia disturbi del calcagno che dei tendini. Può essere acquisita sotto l’azione di fattori identici a quelli coinvolti nella comparsa della borsite o può essere osservata nell’evoluzione della borsite retrocalcaneare non sufficientemente trattata. In alcune situazioni, il primo dito è posizionato in modo anomalo, in flessione plantare (inclinato verso il basso) e influenza la dinamica dell’intero piano osseo del piede, aumentando il rischio di sviluppare la sindrome di Haglund. Purtroppo il dolore al tallone, a volte così fastidioso da portare a zoppicare, è il primo e più comune sintomo. Di conseguenza, le persone che indossano i tacchi da molto tempo e decidono di tornare a indossare scarpe con suola normale possono avvertire tensioni e irritazioni al tendine d’Achille.
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