Le 132 vittime dell’esplosione di Crevedia chiedono un risarcimento di 26 milioni di euro. Nuove accuse contro i due proprietari del distributore GPL

L’esplosione di Crevedia. I procuratori della Procura generale hanno ordinato l’estensione dell’indagine penale contro i due proprietari della stazione GPL di Crevedia, Ionuţ Doldurea e Cosmin Stângă, formulando nuove accuse contro di loro, ovvero di non aver adottato misure legali di sicurezza e salute sul lavoro. e mancato rispetto delle misure legali di sicurezza e salute sul lavoro, informa Agerpres.

Dalla redazione dell’Observer il 26/10/2023, 18:38

Inizialmente, Ionuţ Doldurea e Cosmin Stânga furono accusati di distruzione colposa con conseguente catastrofe e furono arrestati il ​​6 settembre. Giovedì la procura ha annunciato di aver esteso l’indagine penale su questo caso e ha chiesto al tribunale del 5° distretto di prorogare di 30 giorni l’arresto dei due boss.

In questa fase delle indagini penali sono state ascoltate 158 persone ferite

“Nel caso relativo all’incendio scoppiato il 26 agosto 2023 nella località di Crevedia, dipartimento di Dâmboviţa, il procuratore incaricato del caso presso la Sezione di investigazione penale ha ordinato l’estensione dell’indagine penale relativa alla commissione dei reati di omissione di cura delle misure legali di sicurezza e igiene sul lavoro, di cui all’articolo 349 comma 1 c.p., e inosservanza delle misure legali di sicurezza e igiene sul lavoro, di cui all’articolo 350 commi 1 e 2 c.p., sia nei confronti di le due persone e nei confronti delle persone giuridiche, in quanto non hanno adottato e non hanno rispettato le misure legali di sicurezza e di salute sul lavoro previste dalla HG n. 1146/2006, Legge n. 319/2006, HG n. 1218 /2006, nonostante avessero il dovere di adottare tali misure, creando un pericolo imminente di infortunio sul lavoro”, affermano i pubblici ministeri.

Nel rapporto che proponeva la proroga della misura di arresto preventivo, si rilevava che, per un lungo periodo, di almeno 3 anni, i due boss avevano promosso sistematicamente all’interno dell’azienda una politica di operatività innestata sulla reiterata violazione di norme di legge in materia di l’esecuzione di operazioni di fornitura, trasporto, trasbordo e stoccaggio di carburante GPL, tutte effettuate a fini pecuniari, sfidando le decisioni amministrative applicate dalle autorità pubbliche dotate di poteri di vigilanza e controllo in materia e abdicando inammissibilmente alle norme elementari che dovevano essere rispettate in materia svolgimento di questa attività), nonché le conseguenze effettivamente prodotte (6 morti, 55 persone ferite fisicamente, 7 case totalmente distrutte, 82 parzialmente distrutte, altre distruzioni materiali significative – veicoli speciali delle squadre di intervento, intervento di attrezzature, beni materiali di cittadini nel raggio di circa 1,5 km).

In questa fase dell’indagine penale sono state ascoltate 158 persone ferite. Tra questi, 132 persone sono diventate parti civili in questo caso per un importo totale di 26.463.543 euro e 615.535 lei.

Selene Blasi

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