“Aiutami a riportare indietro Maya!” L’appello di un rumeno dall’Italia, dopo che il cucciolo gli è stato sottratto dai carabinieri: “Non aveva il microchip e non era vaccinata” FOTO: cattura gazzettadiretto.it
Un rumeno che vive a Reggio Emilia in Italia è stato costretto venerdì a consegnare il cane ai carabinieri perché privo di libretto sanitario, privo di microchip e non vaccinato. “Il nome del mio cane è Maya, aiutami a riaverla”, grida il connazionale.
Di fronte alla farmacia comunale di Reggio Emilia, Italiaun rumeno siede su un sacco coperto da una coperta a scacchi rossi e bianchi. “Scusi, lei è la persona che aveva il cane?”chiede un giornalista italiano. “Si sono io”lui risponde subito. “Come si chiama?”. “Maya”. Tira fuori dalla tasca un vecchio portafogli, aprendolo completamente per rivelare un documento. Il rumeno legge la sua carta d’identità e dice che è di Târgu Neamț.
“Cosa ti ha detto la polizia?”gli chiede il giornalista italiano, cercando di verificare la versione del cittadino che ha raccontato alla Gazzetta che l’uomo stesse pensando di riprendersi il cucciolo. “Lo restituisco dopo dieci giorni perché doveva essere scheggiato”conferma. “Sembravano tanti giorni, ma mi hanno detto che c’erano anche giorni di fine settimana, sabato e domenica”, aggiunge l’uomo. Dalla tasca, questa volta tira fuori un pezzo di carta con sopra una scritta a mano “Canile comunale di Reggio Emilia, via Falesina n° 4, 0522943704”. “L’hanno lasciato a me”lui spiega. “Il cane è qui adesso, lo rivorresti indietro?”. “Certo”ha risposto.
“Me lo puoi riportare?, chiede speranzoso. Certo, il giornalista italiano non gli ha dato false speranze. Al momento, da solo, senza aiuti, realisticamente, difficilmente il rumeno riuscirà a recuperare il cane. Infatti, domenica, contattata dalla testata italiana gazzettadireggio.it, Isabella Bertoldi, dirigente comunale del canile di Cella, dove attualmente si trova Maya, ha spiegato che una volta microchippata e sottoposta alla necessaria profilassi sanitaria, verrà abbandonata in adozione. “Dubito che l’uomo verrà a reclamare il cane, e se lo farà dovrà anche presentare un reclamo secondo le regole attuali. E se non è cittadino italiano, da quello che ho capito, non potrà nemmeno chiedere di adottarlo”..
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“Potrebbe riavere Maya”
Secondo la legge, durante il secondo mese di vita, il proprietario del cane ha l’obbligo di impiantare il microchip (chi non lo fa impiantare dal veterinario entro i limiti stabiliti è punito con una multa da 25 a 150 euro) . Maya, invece, “non più di due mesi”. Sempre legalmente, è possibile adottare un cucciolo dopo i sessanta giorni di vita.
La romena, che vive dallo scorso inverno nel centro storico di Reggio, soprattutto davanti alla biblioteca, spiega che Maya viene dalla Romania, dove vive la sua famiglia. Nel suo telefono, le ultime foto della galleria li mostrano insieme. Il rumeno vive giorno e notte per strada perché non vuole andare in ostello. “Dopo due giorni, devi pagare”lui dice. “Voglio inviare denaro alla mia famiglia in campagna”.
Inoltre, i cani non sono ammessi nei dormitori pubblici, principalmente per motivi igienici e logistici. Una questione dibattuta da tempo e che è stata affrontata con isolate iniziative in alcune città. A Bologna, ad esempio, qualche anno fa è nato il Rifugio Canile, l’area di accoglienza dell’Asp Città di Bologna e del gruppo aperto pensato appositamente per chi ha un cane e non si trova in un contesto abitativo stabile. Ai clienti viene garantita la collaborazione continuativa con un veterinario (per vaccinazioni, esami del sangue, prescrizione di cure e interventi a domicilio e in ambulatorio), l’acquisto di farmaci più economici e la distribuzione gratuita di cibi secchi e in scatola. Una collaborazione che sarebbe preziosa anche per il rumeno, se potesse rivedere Maya.
Giorgio Micagni, direttore dell’ASL del Servizio Veterinario di Reggio Emilia, ha dichiarato alla fonte citata che “Se il senzatetto a cui è stato sottratto il cane dimostra di essere in grado di prendersi cura dell’animale e fornisce garanzie in tal senso, potrebbe addirittura riaverlo. Perché no?”.
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