Il mondo riassume così la situazione:
“Con migliaia di persone stremate bloccate sulle sue coste, strutture di accoglienza sull’orlo del collasso, brevi scene di caos trasmesse sui social network e tentativi di ripresa politica, la situazione di Lampedusa ha cristallizzato ancora una volta la crisi della gestione statale dei flussi migratori nel paese. Mediterraneo. . Situata in Italia, a meno di 150 chilometri dalla costa africana, la piccola isola di 7.000 abitanti ha accolto da mercoledì 13 settembre fino a 6.800 persone, principalmente dall’Africa sub-sahariana, arrivate dalla vicina Tunisia su imbarcazioni improvvisate.“.
al di là dei numeri, Corriere della Sera » dice colui che è sbarcato dopo aver viaggiato su centinaia di imbarcazioni improvvisate: «bambini in lacrime, minori senza genitori, adolescenti che viaggiano soli, donne incinte. (…) E poi c’è chi fa la fila, con il cuore spezzato, pensando ai propri amici e ai propri cari annegati tra le onde dopo la traversata a bordo delle barche di latta”, scrive il quotidiano italiano .
Lo stesso quotidiano ritiene che la Roma debba cambiare tono:
“A Bruxelles dobbiamo negoziare ed evitare di mostrare i muscoli verso i nostri partner, alimentando così una battaglia che non può finire bene. A Roma dobbiamo chiedere la collaborazione di sindaci e governatori per distribuire i migranti sul territorio e riconoscere lo status di coloro che soddisfano i criteri e dobbiamo raggiungere la distribuzione su scala europea di cui si parla da anni ma che non è mai stata realizzata.
“Respinta da Roma, l’Unione europea ha comunque annunciato un accordo con Tunisi il 16 luglio”, sottolinea il quotidiano belga. Il Libero.
L’accordo mirava a “fermare questi flussi, in cambio di aiuti europei per oltre un miliardo di euro. Ma il sistema non funziona. Normale, poiché non fa altro che legittimare la deriva autoritaria della Tunisia, che è all’origine dell’aumento delle partenze.
CNN indica che gran parte di coloro che arrivano sono fuggiti dall’instabilità politica in Tunisia. Negli anni precedenti, la maggior parte proveniva dalla Libia, e si teme che il loro numero aumenterà ulteriormente a seguito delle catastrofiche inondazioni che hanno colpito quel Paese.
GIORNALE LaStampa è turbato dalla passività di Bruxelles:
“L’idea è che in Europa stia scoppiando una nuova crisi migratoria e l’UE non abbia ancora una risposta. La crisi non è ancora su una scala paragonabile a quella dell’estate 2015, ma il numero di rifugiati che arrivano quest’anno è lanciando campanelli d’allarme…. E il clima di crescenti tensioni politiche tra Italia, Francia e Germania non promette nulla di buono. Tuttavia, ascoltando il discorso sullo stato dell’Unione dei 70 Minuti di Ursula von der Leyen, si potrebbe pensare che non stia accadendo nulla …. Nessun riferimento diretto agli avvenimenti degli ultimi giorni.”
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