La polizia stradale di Brescia ha scoperto una vasta frode negli esami della patente, nella quale sono rimasti coinvolti tre rumeni e un italiano. Per un importo di 3.000 euro, i candidati hanno ricevuto le risposte in cuffia durante l’esame.
Le persone coinvolte in questo caso hanno agito con cautela. In sostanza, hanno dotato i candidati di microcamere e dispositivi mobili con auricolari, nascosti sotto i vestiti, in modo da ricevere le risposte corrette da una persona remota durante le prove teoriche.
Così, il giorno prima dell’esame, i candidati hanno beneficiato dell’installazione di questi dispositivi a casa. Il metodo fraudolento è stato scoperto dopo un’indagine durata diversi anni.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’organigramma di questa rete criminale, capace di reclutare stranieri attraverso le autoscuole e fornire loro informazioni il giorno prima dell’esame.
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La rete criminale pretendeva dai candidati somme comprese tra i 3.000 e i 4.000 euro
L’indagine, durata due anni, ha portato all’identificazione di 42 sospettati. Ad agosto la Procura di Brescia ha arrestato il presunto leader del gruppo, Gerardo Sansone, 56 anni, residente a Nogara, in provincia di Verona. Accanto a lui sono stati arrestati i suoi stretti collaboratori, tutti di nazionalità rumena: Ana Maria Arsene (32 anni), Larisa Loredana Arsene (22 anni) e Florentin Vasile (36 anni), tutti agli arresti domiciliari.
Sono accusati di associazione per delinquere e di falsa attribuzione di opere ad altri. La persona conosciuta come Antonio, che ha fornito risposte da remoto, resta non identificata. Tra febbraio 2021 e luglio 2023 il gruppo ha ottenuto illegalmente decine di permessi in diverse città italiane, tra cui Brescia, Cremona, Bologna, Parma, Udine, Venezia, Padova e Rovigo.
La procedura consisteva nell’installazione dell’attrezzatura presso l’abitazione del candidato il giorno prima dell’esame, per la somma di 3.000 euro, il prezzo standard di una patente di categoria B, pagati anticipatamente e in contanti.
Le autorità di Padova stanno attualmente indagando su tre casi specifici, tra cui quello di un cittadino tunisino di 55 anni che ha superato illegalmente l’esame nel gennaio 2022 con la complicità delle rumene Ana Maria e Larisa Loredana Arsene, nota Notizie sulla diaspora.
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