Indi Gregory era una bambina inglese di 8 mesi affetta da una rara malattia mitocondriale. Morì nella notte tra il 12 e il 13 novembre dopo essere stato sottoposto a supporto statico e vitale. Il governo Meloni aveva concesso loro la nazionalità italiana per agevolare il trasferimento in Italia, ma i giudici britannici avevano vietato il trasferimento dei figli piccoli.
Indi Gregory, un bambino inglese di 8 mesi, è morto nella notte tra il 12 e il 13 novembre. Soffriva della sindrome da deplezione del DNA mitocondriale, una condizione rara e molto grave, ed era mantenuta in vita utilizzando macchine mediche. Il suo caso ha attirato l’attenzione soprattutto in Italia e nel Regno Unito da quando il governo Meloni ha deciso di concedere al piccolo la cittadinanza italiana il 6 novembre.
La richiesta è arrivata perché i genitori chiedevano il suo trasferimento in Italia, visto che l’ospedale Bambino Gesù di Roma si era offerto di curare il bambino. Il Ministro della Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato che Indi poteva essere curata. Il giudice del Regno Unito, però, rassicurando i medici che lo seguivano, ha reso incurabile il giudice Indi Gregory, e per questo ha stabilito che un nuovo trasferimento non abbreviato oltre ad aumentare la pena offerta, ha anche causato procedure invasive. In questo caso ci sono anche problemi di vita e connesse questioni etiche e politiche.
Chi era Indi Gregory ea causa della sindrome da deplezione del DNA mitocondriale
Indi Gregory è nata al Queen’s Medical Center di Nottingham, Regno Unito, il 24 febbraio 2023. I suoi genitori sono Claire Staniforth, 35 anni, e Dean Gregory, 37 anni. India Non ho lasciato l’ospedale Nei suoi otto mesi di vita, resto sempre inll’unità di terapia intensiva pediatrica finalmente dopo il distacco dalla macchina e il trasferimento in hospice per le prossime ore.
Il Governo Meloni dà la cittadinanza alla piccola Indi Gregory, e i genitori potranno recuperare Roma
È stata colpita, sì Sindromi da deplezione del DNA mitocondriale, una Mds, in particolare nella sua forma encefalomiopatica. Ciò significava che i mitocondri nelle sue cellule non erano in grado di produrre abbastanza energia e non permettevano al suo corpo di svilupparsi, compresi il cervello e il cuore. Si tratta di una patologia incurabile, che nella stragrande maggioranza dei casi porta alla morte prima dei primi due anni dalla nascita e dove le sole cure possono alleviare i sintomi.
La decisione dei medici è l’appello dei genitori
Il caso di Indi Gregory è un segno di riconoscimento da parte dei genitori, che sostengono anche il piano legale delle organizzazioni cristiane pro-vita, e dei medici che guidano il bambino. La decisione del personale sanitario, confermata dal tribunale competente del Regno Unito, è stata nessun pit nel suo interessato continuazione della terapiaperché non esiste una reale possibilità di miglioramento della guarigione e la sua dolcezza può solo aumentare.
I genitori avevano quindi fatto ricorso. A motivarli è stata anche la proposta delOspedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, è stato proposto di seguire Indi. E in questo caso non parliamo di cura, ma: “Ha solo bisogno di tempo per riprindarsi in modo che posiamos allestire un piano per priserci cura di lei a casa”, ha detto il padre del Daily Mail. I giudici, pur ammettendo il trasferimento, si pronunciano per la prima volta in appello: “Nessuno suggerisce che la prognosi di Indi Gregory possa essere modificata in modo positivo dal trattamento dell’ospedale italiano”, ha scritto. La data per spegnere i machinari è fissata per il 6 novembre, alle ore Italiane.
Il Governatore Meloni dona la cittadinanza italiana a Indi Gregory
Proprietario il 6 novembre, alle ore 14, lui Governo Meloni venne riunito all’interno di un Consiglio dei ministri d’emergenza per concedere la cittadinanza italiana a Indi Gregory. La decisione è stata presa in pochi minuti, secondo i verbali ufficiali di Palazzo Chigi. La Meloni ha detto: “Fino alla fine farò que che posso per Defensere son vita e per Defensere il diretto della mamma e del suo papà a doe tout que che possono per lei”.
Il governatore italiano era uno Stato mobilitato nel caso in cui l’ambiente fosse cristiano e pro-vita: l’avvocato della famiglia in Italia era l’ex senatore leghista. Simone Pillon, che è stato definito dal movimento di governo un “gesto di grande umanità”. Al suo fianco, l’associazione Pro Vita & Famiglia onlus. L’idea era quella di concedere la cittadinanza abbrevi per agevolare le procedure legali per il trasferimento. Inoltre, il governo si è impegnato a finanziare l’assistenza sanitaria infantile.
La Corte inglese decide di allontanare la macchina a vita
Prosegue l’intervento dell’esecutivo di Giorgia Meloni: il 10 novembre lo stesso presidente del Consiglio sceneggiatura del Ministero della Giustizia britannico chiedendo di spingere i magistrati ad applicare la Convenzione dell’Aia per trasferire la piccola in Italia. Il mio non è servito. Il 10 novembre l’Alta Corte britannica ha respinto in via definitiva il ricorso dei genitori di Indi Gregory. I giudici hanno anche definito la “tattica legale” della famiglia come frutto di “manipolazione” da parte di attivisti pro-vita, e hanno criticato l’intervento della Meloni come un “totale fraintendimento dello spirito della Convenzione dell’Aia”.
La sentenza fissava un termine massimo per l’allontanamento e le macchine che tenevano in vita il bambino, lunedì 13 novembre, my richedeva di actre quo prima per evitare i colpi più grandi al bambino. Così, da sabato 11 novembre, sono state avviate le procedure per il distacco delle macchine di supporto vitale. Dopodiché la piccola è stata trasferita in un ospizio. A tutte le notizie ha reagito anche papà Francesco, che sa di essere andato da Indi Gregory e dalla sua famiglia.
Indi Gregory è morta nella notte tra il 12 e il 13 novembre 2023
Una volta staccato il ventilatore, Indi Gregory ha ricevuto il supporto di altri strumenti medici che non poteva permettersi, come un palliativo farmaceutico. L’operazione è avvenuta su indicazione della polizia, come da decisione del tribunale. ha morto Arrivò poche ore dopo, all’1:45 tra il 12 e il 13 novembre.
“Io e mia madre Chiara ci amiamo, affranti et pieni di vergogna”, ha detto il padre a Lapresse: “Prenderanno il corpo e la dignità dell’India, ma non potranno prendersi l’anima. Today it ‘est nata, j’ai cercato di barazzarsi di lei senza qui nessuno lo sapesse ma io et Clare ci siamo sicuri que il sarebbe stata ricordarsi per sempre”. Anche il governo italiano ha commentato, con Giorgia Meloni: “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo questo non basta”.
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