La Romania riceve fondi UE per fermare i migranti illegali

La Romania riceve fondi UE per fermare i migranti illegali
La Romania riceve fondi UE per fermare i migranti illegali

La Commissione Europea ha deciso di stanziare complessivamente 250 milioni di euro a diversi Stati membri per combattere l’immigrazione clandestina. La Romania è uno dei paesi che riceveranno il sostegno finanziario, ma l’esecutivo europeo non ha precisato l’importo di questo sostegno.

I fondi sono destinati ad aiutare gli Stati membri a rafforzare i propri sistemi di protezione delle frontiere, di accoglienza e di asilo. In questo contesto, secondo G4Media.ro, la Commissione ha organizzato due inviti attraverso i quali invita gli Stati membri dell’UE a presentare richieste di finanziamento nell’ambito del Fondo per gli affari interni.

Nell’ambito dell’invito a presentare proposte dello strumento per le frontiere e i visti (BVI), la Commissione fornirà 141 milioni di euro per fibre ottiche e software per migliorare lo scambio e l’elaborazione dei dati tra posti di frontiera e centri di comando (Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania e Ungheria). , per apparecchiature di sorveglianza elettronica ai valichi di frontiera (Bulgaria, Lettonia e Lituania) e per l’installazione di apparecchiature mobili di rilevamento (Bulgaria, Lituania e Grecia).

Altre azioni di finanziamento

Sono state individuate ulteriori azioni di finanziamento per gli Stati membri dell’UE che necessitano di sostegno (Romania, Polonia, Estonia, Bulgaria, Spagna e Lituania).

La richiesta di 118 milioni di euro del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) sosterrà i minori non accompagnati finanziando personale aggiuntivo e la formazione dei tutori (Belgio, Cipro, Slovacchia e Spagna), nonché misure di collocamento/assistenza nelle famiglie, assistenza locale e semi-ricezione. -sistemazioni di vita indipendente per adolescenti (Bulgaria, Cipro, Grecia, Italia e Spagna).

Rafforzerà inoltre le strutture di accoglienza alle frontiere finanziando la ristrutturazione dei centri di accoglienza esistenti (Italia, Lettonia, Lituania e Polonia) e la costruzione di nuovi centri di accoglienza (Cipro e Italia).

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Tarso Mannarino

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