La Polonia si rifiuta di partecipare al meccanismo di ridistribuzione dei rifugiati, deciso dal Consiglio GAI

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Il premier polacco Mateusz Morawiecki. Foto: Immagini Profimedia

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato venerdì che il suo paese non parteciperà alla prevista ridistribuzione dei migranti tra gli Stati dell’UE, il giorno dopo che i ministri degli interni europei hanno concordato a maggioranza qualificata alla riunione del Consiglio Giustizia e affari interni (GAI) su un accordo che inasprisce le regole sul diritto d’asilo, ma prevede anche quote obbligatorie di rifugiati per gli Stati membri, riferisce l’agenzia Dpa.

“Non permetteremo che ci venga imposto alcun tipo di quota migratoria per i rifugiati dall’Africa, dal Medio Oriente, per gli arabi, i musulmani o chiunque altro”, ha detto il capo del governo a Varsavia.

“Non accetteremo che ci vengano imposte idee assurde”, ha detto il ministro polacco per gli Affari europei Szymon Szynkowski vel Sek, ricordando che la Polonia ha già accolto 1,6 milioni di profughi di guerra dall’Ucraina. .

I ministri dell’Interno europei hanno concordato giovedì al Consiglio GAI di inasprire le regole per la concessione del diritto di asilo nell’UE, in un contesto in cui i politici europeisti sono preoccupati per l’aumento della popolarità dei partiti anti-immigrazione.

L’accordo prevede che il trattamento delle domande di asilo presentate da migranti provenienti da paesi in cui non ci sono guerre o altre crisi sarà effettuato in centri di accoglienza allestiti alle frontiere esterne dell’UE, e coloro che non hanno diritto all’asilo saranno rimpatriato.

Per aiutare i Paesi in prima linea, come l’Italia, l’accordo prevede che gli Stati Ue dovranno accogliere un certo numero di migranti provenienti da Stati membri sotto pressione migratoria, oppure dare un contributo finanziario di circa 20.000 euro per ogni migrante respinto, contributo descritto dalla Polonia Anche il ministro dell’Interno Bartosz Grodecki ha ricevuto una “multa”.

Polonia e Ungheria hanno quindi votato contro questo accordo e Bulgaria, Lituania, Malta e Slovacchia si sono astenute, ma il testo è stato adottato a maggioranza qualificata.

Bruxelles “abusa del suo potere” e punta “a fare di ogni Paese d’Europa un Paese di immigrazione a tutti i costi”, ha sottolineato il segretario di Stato al ministero dell’Interno ungherese Bence Retvari, rileva anche Dpa, citata da Agerpres.

Nel frattempo, anche i Verdi tedeschi, guidati dall’assessore agli Esteri Annalena Baerbock, hanno criticato l’accordo, nel loro caso, però, per essere contrario alle politiche pro-migranti sostenute da quel partito. La decisione di approvare l’accordo è stata “molto difficile come ministro degli Esteri, come membro dei Verdi e anche per me personalmente”, ha detto Baerbock, che ha comunque valutato l’accordo come accettabile, perché migliora lo status quo per molti rifugiati.

Ma questo accordo rappresenta solo la posizione del Consiglio dell’UE nella negoziazione del testo finale con il Parlamento europeo, che a sua volta invoca una politica di asilo più favorevole ai migranti.

Editore: Liviu Cojan

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Attilio Trevisan

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