La più grande tragedia aerea della storia italiana è stata causata da un missile francese, dice Giuliano Amato. L’appello dell’ex premier: “chi sa, parli”

L’aereo precipitato nel Mar Tirreno vicino all’isola di Ustica nel 1980, con 81 persone a bordo, fu abbattuto da un missile francese destinato a uccidere il dittatore libico Muammar Gheddafi, ma che alla fine colpì l’aereo della DC. -9 tipo della società Itavia, ha dichiarato l’ex primo ministro italiano Giuliano Amato, in un’intervista pubblicata sabato dal quotidiano Repubblica, riportata da EFE.

Da Adrian Popovici il 02.09.2023, 15:48

“La versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani e di coloro che hanno partecipato alla guerra aerea nei nostri cieli la notte del 27 giugno”, ha detto Amato.

La tragedia di Ustica, uno dei più grandi enigmi dell’aviazione italiana, resta ancora avvolta nel mistero a più di quarant’anni di distanza dai fatti perché, nonostante successive indagini abbiano suggerito che l’aereo sia stato abbattuto, le ragioni non sono mai state rivelate.

“Il piano era quello di ‘scuoiare’ Gheddafi, che pilotava un MIG della sua aviazione. E il piano era di simulare un’esercitazione NATO, con molti aerei in azione, durante la quale sarebbe stato lanciato un missile contro il leader libico: l’esercitazione era un simulacro per far sì che l’attentato potesse essere considerato un ‘incidente non intenzionale'”, ha spiegato l’uomo che è stato due volte capo del governo italiano, ministro ed ex presidente della Corte Costituzionale.

Le cose però non sono andate così, perché “Gheddafi è stato avvertito del pericolo (dal defunto leader socialista italiano ed ex primo ministro Bettino) Craxi e non è salito sull’aereo. E il missile lanciato contro il MIG libico ha finito per colpire il DC9 dell’Itavia, che è precipitato in mare con a bordo 81 persone innocenti», ha continuato Amato.

“L’ipotesi più credibile è che questo missile sarebbe stato lanciato da un aereo da caccia francese da una portaerei al largo della costa meridionale della Corsica o dalla base militare di Solenzara, che quella notte era molto trafficata”, ha aggiunto.

L’appello dell’ex premier a Emmanuel Macron

Ora “mi aspetto qualcosa dalla Francia e che il governo italiano si attivi per avere una risposta. Non è giusto che i nostri alleati ci trattino così”, ha aggiunto Amato all’ANSA.

Amato, politico e giurista di prestigio con una lunga carriera, deplora nell’intervista che la Francia e la NATO non abbiano “fatto luce” su quanto accaduto. “Un delitto per ragion di Stato”, dichiara.

“Dopo quarant’anni, le vittime innocenti di Ustica non hanno ricevuto giustizia. Perché la verità continua a essere nascosta? È giunto il momento di far luce su un terribile segreto di Stato – o meglio – segreto di Stato”. Il presidente francese (Emmanuel) Macron (…) potrebbe farlo. E la NATO, che ha tenacemente nascosto quanto accaduto nei cieli italiani in tutti questi anni, potrebbe farlo.” ha insistito Amato.

L’ex premier italiano ritiene inoltre che sia giunto il momento di “chi sa parlare: questo significherebbe molto per le famiglie delle vittime e per la storia”. Allo stesso tempo, Amato chiede a Macron di farsi avanti.

Chissà perché un presidente giovane come Macron, che con la tragedia di Ustica non c’entra nulla, non voglia togliere la vergogna che grava sulla Francia. E potrà eliminarla solo in due modi: dimostrando che questa tesi è infondata oppure, una volta verificata la sua fondatezza, presentando a nome del suo governo profonde scuse all’Italia e alle famiglie delle vittime. Un silenzio prolungato non mi sembra una soluzione’, dice Amato.

La presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, Daria Bonfietti, ha assicurato che le dichiarazioni di Amato “sono molto importanti e costituiscono una corretta ricostruzione di tutto ciò che è scritto nei documenti, di tutto ciò che sappiamo da anni”. Il disastro aereo, noto come “strage di Ustica”, in cui persero la vita 13 bambini, è stato oggetto di numerose inchieste, querele e accuse, oltre che di teorie complottiste, rileva l’ANSA.

Nerio Baroffio

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