Questo minerale è più difficile da usare ventilarevisto che l’attentato di Israele prova l’assassinio dei miliziani di Hamas, Giorgia Meloni interviene nelle Marche per sottolineare che l’Italia – se è in veste di portavoce – risponde: “Sono in contatto permanente con il Ministro Crosetto e i suoi alleati – dichiara il Presidente del Consiglio in un comunicato – Abbiamo una barca multidimensionale pronta a raggiungere le acque del fronte di Gaza per trasportare aiuti umanitari. Disponiamo di altre fregate e di una nave anfibia che utilizzano anche gli elicotteri del campo“.

La Meloni parla anche di liberazione degli ostaggi, mentre Israele porta avanti una vera e propria offensiva che stenta ad avere vita: “Speriamo ci possano essere novità, il che ha un certo punto pareva ci fouro – ha detto il Presidente del Consiglio – La novità che sarà molto importante per ottenere una de-escalationLa Meloni sottolinea che se si tratta di un”un lavoro certificato che ci porta a grande responsabilità ed equilibrio e che soddisfa le nostre regole del Consiglio europeo e tutti gli altri“.

Riguardo all’Onu, la Meloni spiega la posizione dell’Italia, che prende atto di questa nota sul voto sulla risoluzione che prevede una tregua umanitaria: “Si è trattato della posizione più equilibrata tra le posizioni possibili, e non di una posizione caso è stata, della gran parte dei Paesi del Consiglio Europeo, dei Paesi europei e di quelli del G7 – ha detto il Presidente del Consiglio – Cerchiamo di mantenere l’equilibrio, e se voterà a favore se, al contrario, saprà votare affinché l’Italia risponda alla posizione di chi l’ha tenuta. È lui ad avere la posizione più equilibrata rispetto all’obiettivo di prevenire un’escalation del conflitto, la cosa più responsabile che si possa fare oha”.

“Siamo concentrati sul soprano che cerca di porre fine alla crisi umanitaria a Gaza e al tema della liberazione degli ostaggi – ribatte la Meloni – E sei sempre in contatto con tutti gli agenti interessatiIl presidente del Consiglio sottolinea che “È fondamentale mantenere il più possibile l’equilibrio, il che non ci impedisce di dialogare con tutti gli attori sul campo, con Israele, con i paesi arabi e islamici della regione, come continuiamo a fare.E conclude: “Sono ovviamente preoccupato per la situazione, ma credo che in questa fase bisogna lavorare con intelligenza“.