La Francia “non accetterà i migranti” che arrivano sull’isola italiana di Lampedusa, dove da giorni si registra un notevole afflusso di migranti, ha dichiarato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin, riferisce l’AFP ripreso dall’Agerpres.
“La Francia vuole una posizione ferma”, ha dichiarato Darmanin, invitato martedì su TF1, all’indomani della sua visita a Roma.
“Non accogliendo più persone, fermeremo un flusso che ovviamente supera le nostre capacità di integrazione”, ha insistito.
“Abbiamo invece detto ai nostri amici italiani che saremmo stati disposti ad aiutarli a rimpatriare le persone nei paesi con cui abbiamo buone relazioni diplomatiche”, ha aggiunto il ministro francese, citando come esempi la Costa Azzurra, l’Avorio e il Senegal.
L’Italia sta affrontando un’accelerazione degli arrivi di migranti sulla piccola isola di Lampedusa, situata tra Tunisia e Sicilia.
La scorsa settimana, dal lunedì al mercoledì, sono arrivati sull’isola 8.500 migranti, un numero superiore all’intera popolazione di Lampedusa.
Questa situazione ha esercitato una forte pressione sulle capacità di accoglienza dell’isola, ha causato un’onda d’urto politica in Italia e ha rilanciato la spinosa questione della solidarietà europea in termini di accoglienza e distribuzione dei richiedenti asilo, per i paesi che sostengono in prima linea questi arrivi.
Per quanto riguarda i richiedenti asilo, Darmanin ha ammesso che la loro situazione dovrebbe essere “distinta” da quella della maggioranza dei migranti, ma ha lasciato questa responsabilità alle autorità italiane.
“Se le persone hanno diritto all’asilo, se sono perseguitate per motivi sessuali, politici o religiosi, è ovviamente dovere della Francia, come di altri paesi europei, accoglierle”, ha ammesso.
Il ministro, tuttavia, ha minimizzato la presenza di richiedenti asilo tra i migranti che arrivano a Lampedusa, affermando che la maggior parte di loro non fugge da persecuzioni.
“Non sono afghani, non sono siriani”, ha detto.
Darmanin, invece, ha annunciato di aver deciso di “rafforzare” i controlli alla frontiera franco-italiana, dove il numero di poliziotti e gendarmi raggiungerà tra le 500 e le 700 persone.
Editore: A.C
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