articolo scritto da Digi Sport
08.03.2023, 12:39
La Corte Superiore di Giustizia (STJ) di Brasile ha rifiutato di ritirare il passaporto dell’ex calciatore brasiliano Robson de Souza “Robinho”nell’ambito della procedura aperta per l’approvazione dell’esecuzione della condanna a nove anni di reclusione che ha ricevuto in Italia per stupro, ha affermato il tribunale, citato dall’agenzia Efe.
La presidente dell’STJ, la giudice Maria Thereza de Assis Moura, ha rigettato il ricorso dell’Unione brasiliana delle donne, associazione civica presente in 25 dei 27 stati del Paese, che chiedeva tale misura visto “il rischio che Robinho lasci il territorio nazionale. “.
Il tribunale respinge la richiesta di ritirare il passaporto di Robinho
L’organizzazione afferma che il caso ha “un grande significato sociale, dato che c’è un notevole impatto in relazione ai calciatori coinvolti in casi di violenza sessuale”.
Tuttavia, il giudice ha respinto la richiesta, affermando che la sua analisi è “prematura”, in quanto il processo è ancora nelle sue fasi iniziali e l’ex giocatore di Real Madrid, Manchester City e Milan non è stato chiamato a testimoniare.
Questa decisione rientra nel processo avviato dal STJ per Robinho per scontare la sua pena detentiva in Brasile, pronunciato dalla giustizia italiana, che lo ha condannato a nove anni di carcere per stupro.
Considerata l’impossibilità dell’estradizione di Robinho in Italia, per principio costituzionale in Brasile, la giustizia italiana ha formalizzato la richiesta di approvazione della sentenza il 17 febbraio, secondo l’accusa.
Il sostituto procuratore generale ha affermato che l’approvazione si basa sul “rispetto del principio di non applicare due condanne per lo stesso reato”.
La giustizia italiana chiede l’estradizione di Robinho
A ottobre, la giustizia italiana ha chiesto l’estradizione dell’ex attaccante di Real Madrid e Milan dopo che era stato giudicato colpevole di stupro di gruppo di un giovane albanese a Milano nel 2013.
Secondo le indagini, Robinho avrebbe fatto bere alcolici alla 23enne per poi costringerla a fare sesso di gruppo in un camerino di una discoteca, senza che lei potesse opporsi.
Allo stupro hanno partecipato anche un amico del calciatore, Ricardo Falco, anch’egli condannato a nove anni di carcere, e altri quattro uomini non identificati, scrive Agerpres.
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