La “crisi d’identità” della Cia in Zanotelli che (questa volta) è tra i consiglieri e la “scaccia” di Fratelli d’Italia. Il balletto dei post fotografici nella confusione del centro cittadino

TRENTA. Messaggi di qualità e da lì rispondere a un messaggio. C’è un balletto delle poltrone in tutti i sensi in piazza Dante, scatenato dal tredimento di Fugatti risponde d’accordo con la santa vicepresidenza con Fratelli d’Italia pochi mesi prima delle elezioni. È a disposizione del consigliere provinciale per la fotografia presso grande confusione ha detto questo momento in municipio. Organizzata questa parte, nella XVII legislatura partiebbe più o meno in desceta. Una situazione arrivata alla Roma, aria di tesa perché il patto non è piaciuto alla Lega.

Alla prima seduta Giulia Zanotelli e aveva trovato spazio tra je Post dei Giovani forte della promessa dell’incarico di valutatore della Fugatti bis, l’ultimo Consiglio Provinciale invece ha l’chicido tra i banchi dei consiglieri sempliciospitato vicino a Stefania Segnana. E finì per partire da un teatro alla corsa per un posto con l’esigenza di Fratelli d’Italia di ddimostrare unità e compassione dopo il crack in Regione, la crisi è tornata in 48 ore con il richiamo all’ordine del partito.

Finora, questa mossa è inizialmente pianificata Claudio Cogià là “crisi d’identità“Il motivo del dubbio dei tuoi cari è che siano consiglieri o gli valuori?, come se fossero social con una emoticon che ride.

E sarà anche il rider in effetti, ma non sarà così con il secondo ritorno del nome della Presidenza del Consiglio, opera dell’Aula blockcati e di una Giunta ancora a ranghi ridotti e Dipartimenti senza guida politica. E ironizza su una situazione ormai surreale causata dal colpo di stato valutato da Fugatti e dal partito di Giorgia Meloni nella composizione della squadra di governomentre ha pagato i trentenni che aspettavano la risoluzione dello stallo a oltre un mese dal voto e a due settimane dall’ufficializzazione dell’esecutivo.

A ogni modo la pattuglia meloniana (esclusa la Cia della seconda riga del primo Consiglio provinciale) cercava una posizione che tenesse tutti uniti. Inizialmente sono alloggiati sui banchi centrali della Sala. Va tutto bene? Nessun proprietario appollaiato su cui le sedie erano occupate sì Ti sei sfogato (Onda), Magro (Casa dell’Autonomia) e dente (Alla Civica).

I Fratelli d’Italia sono coloro che sono invitati a ritornare più in là, un altro rito (certo, per i 4 consiglieri Biada, Cia, Daldoss e Girardi fino al “dolore” dell’ultimo fronte) per trovare collaborazione nella terza linea. Assolutamente sì, anche se il valutatore del tuo corpo può essere sedotto, in realtà sta cercando un po’ di più la tua identità o la tua forza perché i resoconti non sono del tutto rassicurati. Ma è una questione di interpretazione.

Nessuna pressa di distanza dal Gruppo consiliare nato dalla Giunta“, ha commentato Cia. Un po’”Mezzo destro mezzo sinistro” citando la pellicola di Sergio Martino. “Il riferimento infatti al fatto che il sottoscritto non sa che lo Stato si seduce tra i banchi della Giunta provinciale, nata secondo i colleghi del Gruppo Consiliare, viene erroneamente interpretato come una misura di distanza dal Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia.”Vorrei sottolineare come tutto questo non corrisponda minimamente alla realtà; tant’è vero in quanto il sottoscritto, in occasione della votazione sul fiume dell’elezione del prossimo presidente del Consiglio provinciale, se viene pressato dal proprio posto, nei banchi riservati dei consiglieri di Fratelli d’Italia, con questo sintonia È fiducia. Il mio comportamento nei lavori della seduta del Consiglio provinciale è la conseguenza di un grande disastro e di tutte le difficoltà.per il sottoscritto, conciliare la mia nomina dell’assessore provinciale con la politica della casa, disabilità, La mobilità e i trasporti rappresentano l’impossibilità di poter svolgere con calma e pienamente il mio ruolo – alla luce delle grandi sfide che mi attendono, alla luce della capacità di rispondere ai bisogni dei trentini in questi particolari ambiti – provocare la creazione di una situazione di blocco nel corso delle trattative tra Fratelli d’Italia e il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti, per il merito dell’esito dell’accordo pre-elettorale”.

Il mio assessore non assessore comunica di non rinunciare all’rimborso spese “I valutatori provinciali (presentati e registrati in data odierna) infine, quando la situazione non sarà risolta, intendono confermare l’impegno con un contributo per raserenare il confronto tra le parti e superare tutti i motivi di contrasto seggi – nel solo e unico l’interesse del Trentino – e viene prima di tutto una soluzione capace di dare alla nostra Provincia un Consiglio stabile e operativo”.

Stesso discorso ma iter diverso per glaciale. “Non credo che potrò ricevere a lungo l’indulgenza per ciò che non è stato accettato.” E puoi bere un espresso con Scorse Settimane. “Nella firma e nei documenti del Consiglio provinciale e nella Comunicazione, l’Iban autorizza il pagamento esclusivamente nel rispetto del regolamento del Consigliere. Nel caso in cui vi sia un pagamento diverso, l’impegno è quello di restituire i militari accreditati per errore”.

A far filtrare ulteriore ottimismo rispetto ai risultati dei giorni scorsi sul lavoro della Giunta ma intanto c’è lo stato zero sul fronte della presidenza del Consiglio provinciale. Fumo nero o un fiume migliore. Le opposizioni hanno potuto evidenziare intanto la grave situazione di inautonomia della questura sulle decisioni di Roma Tonno si è è appellato ai 4 Meloniens “dissidenti” della Regione “per superare l’influenza romana” (Qui articolo). Ma in casa Fratelli d’Italia la crisi interna appare alle spalle. “No credo che ci sia molto da preoccuparsi. La quadra sarà trovata con la soddisfazione di tutti”, si dice le Dolomiti di Alessandro Urzicommissario provinciale del partito di Giorgia Meloni in Trentino.

Attilio Trevisan

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