Foto dell’illustrazione: Freepik
Le acciaierie Ilva, situate nella città italiana di Taranto, dovrebbero essere chiuse se rappresentano minacce gravi e significative per l’ambiente e la salute umana, ha affermato martedì la Corte di giustizia europea, secondo Reuters.
L’acciaieria, importante datore di lavoro del Sud Italia, da anni affronta difficoltà a causa del suo impatto negativo sull’ambiente e sulla salute.
“Se ci sono minacce serie e significative all’integrità ambientale e alla salute umana, il funzionamento della struttura deve essere sospeso”, ha affermato la corte nella sua sentenza.
La Corte europea ha ritenuto l’Italia responsabile di aver ripetutamente ampliato le attività dell’impianto sulla base delle emissioni previste, affermando che se le emissioni effettive avessero superato i limiti accettabili, la produzione avrebbe dovuto essere sospesa.
“Il tribunale ritiene che, contrariamente a quanto sostenuto dall’Ilva e dal governo italiano, la procedura di revisione delle autorizzazioni non può limitarsi alla fissazione di valori limite per le sostanze inquinanti la cui emissione era prevedibile”, precisa anche Fermando.
Il Tribunale non ha ordinato la chiusura della fabbrica, precisando che la decisione spetta al Tribunale di Milano, che ha richiesto la sentenza. Dal 2012 sono state pianificate misure volte a ridurre i rischi per la salute derivanti dall’impianto, ma i termini di attuazione vengono regolarmente posticipati.
La CE ha inoltre sottolineato che lo stretto legame tra tutela dell’ambiente e salute umana costituisce un obiettivo essenziale della legislazione europea. L’acciaieria Ilva è una delle più grandi d’Europa. Si trova nella regione meridionale della Puglia e inizia la sua attività nel 1965.
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