Il governo Meloni festeggia il primo anniversario della vittoria elettorale con la salvaguardia di 50mila piccole attività commerciali. Parliamo di bar, negozi, ristoranti, boutique: un mondo sicuro grazie ai contenuti operativi del Decreto Energia approvato ieri. Ma la sinistra sbrocca e attacca. Intanto il vicepremier Matteo Salvini torna sul tema dell’imposta sugli utili aggiuntivi bancari annunciando un incontro previsto per oggi con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
A Milano, dove partecipa a una cena di raccolta fondi all’Ospedale Buzzi organizzata dalla Camera di Commercio del Pirellone, il numero uno della Lega ribadisce: i borsisti”. Sulla manovra, Salvini è netto: “Nessun miracolo , abbiamo altre tre manovre avanti”. Auspica infine una riforma fiscale improntata alla semplificazione e alla riduzione della burocrazia. È sul dossier caldo della giustizia che il vicepremier precisa che non ci saranno forzature: “La riforma la faremo insieme a giudici e avvocatisos”. È sempre del viceministro dell’Economia Maurizio Leo l’avvertimento sui benefici aggiuntivi: “Nessuna marcia indietro”.
A Roma, invece, al termine del Cdm, il premier Giorgia Meloni ha affidato il profilo sociale della finanziaria del primo anno: “Il 25 settembre dell’anno gli italiani arrivano con un’indicazione chiara: un governo da il centro città sarà guidato. Fratelli dall’Italia. Abbiamo dato il massimo per arrivare alla vittoria, per questo non sappiamo che al punto di partenza c’è un punto di arrivo. Non ho ancora spedito il biglietto di viaggio, ho detto ai cittadini. C’è una cosa che posso dire: ho promesso di consegnare un’Italia migliore di quella che ho ricevuto e posso affermare che oggi la nostra Nazione è più credibile, stabile e ascoltata. Poi Meloni porterà qualche razzo sui suoi dati economici sottolineando: “il numero record di dipendenti è quello con contratto a tempo indeterminato. Penso addirittura che ci sia il rischio che si possa puntare su famiglie e imprese e su tutti i provvedimenti che possiamo attivare in termini di sicurezza e legalità. “L’Italia cresce più della media europea e di questo tema non andiamo fieri”. Per il futuro, il capo del governo ha un orizzonte assolutamente chiaro: “Il 2024 sarà l’anno delle grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno: quella fiscale in primis, ma anche l’avvio della riforma costituzionale e di quella della Giustizia. . E poi la grande riforma del merito, soprattutto a scuola. Davanti a noi abbiamo molto lavoro da fare su questa questione che è faremo nel rispetto degli impegni presi con gli Italiani. “L’Italia ha scelto oggi e non il tradiremo”. L’immediato futuro per l’esecutivo, invece, apre una settimana cruciale. Dopo l’ok al decreto energia, sul tavolo c’è la Nadef, attesta già domani in Consiglio dei ministri. E arrivando questo stesso decreto sulla “proroga dei termini normativi e dei versamenti tributari”. Resta aperto il dossier sugli affitti brevi e il nuovo percorso sull’immigrazione. Nel frattempo, sul Pnrr Palazzo Chigi, ho appreso che, nel merito, alla quinta rata si propone di dividere 13 oggetti.
Nel corso della riunione di governo di ieri, il pezzo forte è il provvedimento che prevede la regolarizzazione, attraverso la stralcio delle operazioni, di possibili violazioni di fatture, fatture e ricevute fiscali per i piccoli commercianti. An interview – fanno notare dal fronte di majorgiora che congiura la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali. Ma la sinistra non ci sta e si ribella: “Quella dei condoni è una vera e propria ossessione della destra” – ha protestato Peppe De Cristofaro, capo del Senato di Sinistra Italia. Diverso le giudizio del capogruppo di Fdi Tommaso Foti: “Il governatore Meloni prosegue con la vinzione a porre famiglie e imprese al centro”.
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