L’economia italiana si è contratta dello 0,1% nell’ultimo trimestre del 2022 rispetto ai tre mesi precedenti, hanno mostrato i dati preliminari, una contrazione leggermente più debole del previsto ma che fa ancora aumentare i timori di una recessione, scrive Reuters.
Su base annua, nel quarto trimestre, il Pil della terza economia dell’area euro è aumentato dell’1,7%, ha riferito l’ISTAT.
Un sondaggio Reuters di 23 analisti ha previsto un calo trimestrale dello 0,2% e un aumento dell’1,6% rispetto all’anno precedente.
Nell’ultimo anno, la crescita del PIL, corretta per il numero di giorni lavorativi, è stata del 3,9%.
Le prospettive sono state offuscate dall’inflazione e dai costi energetici alle stelle, esacerbati dalla guerra in Ucraina, che hanno scosso la fiducia delle imprese e dei consumatori, frenato gli investimenti ed eroso il potere d’acquisto delle famiglie.
Roma prevede ufficialmente una crescita di appena lo 0,6% nel 2024.
Il Tesoro italiano ha stimato nel novembre 2023 che l’economia si sarebbe contratta nel quarto trimestre del 2022 e anche nel primo trimestre del 2023, facendo precipitare il Paese in recessione, definita come due trimestri consecutivi di calo del PIL.
L’ISTAT ha confermato un tasso di crescita trimestrale dello 0,5% nel terzo trimestre, ma ha rivisto l’espansione annuale del terzo trimestre al 2,7%, dal 2,6%, come riportato in precedenza.
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