Inizia il nuovo processo a Mario Iorgulescu. In Italia dal 2019, è stato condannato in contumacia a 15 anni e 8 mesi di reclusione

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Foto: Facebook / Gino Mario Iorgulescu

Oggi è iniziato l’appello del processo a Mario Iorgulescu, davanti alla Corte d’appello di Bucarest. In primo grado è stato processato in contumacia e condannato a 15 anni e 8 mesi di reclusione il figlio del presidente della Lega romena di calcio professionistico, accusato di omicidio e guida in stato di ebbrezza e stupefacenti. Mario Iorgulescu è in Italia dal 2019.

L’Italia si rifiuta di estradare Mario Iorgulescu

Mario Iorgulescu è in Italia dal 2019 e i giudici italiani hanno rifiutato la sua estradizione. Nel 2022 l’avvocato di Mario Iorgulescu sostiene che i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno respinto i due mandati di cattura europei perché il suo stato di salute non gli consente di partecipare al processo, quindi rimarrà in Italia.

Il padre di Mario, Gino Iorgulescu, presidente della LPF, ha dichiarato nel 2022 che suo figlio soffriva di una malattia irreversibile e sarebbe rimasto in una clinica, dove è stato ricoverato nel 2019, dopo aver causato l’incidente in cui è morto un giovane. I pubblici ministeri hanno quindi emesso il primo mandato d’arresto europeo, accusando Mario Iorgulescu di aver commesso l’incidente mortale dopo aver consumato alcol e droghe. Un secondo mandato d’arresto europeo è stato emesso dopo la condanna definitiva di Mario Iorgulescu a 3 anni di carcere per complicità nel rapimento di un uomo.

Condannato all’ergastolo nel 2024

Mario Iorgulescu è stato condannato nel febbraio 2023 dal tribunale di Bucarest a 15 anni e 8 mesi di carcere con esecuzione per omicidio e guida di un veicolo sotto l’effetto di alcol e droghe (cocaina).

Il giudice Manuela Orzaţă del tribunale di Bucarest ha stabilito che Mario Iorgulescu aveva buon senso al momento del grave incidente automobilistico nel 2019 che ha provocato la morte di un uomo, non ci sono prove che soffrisse di malattie mentali che gli avrebbero impedito di venire a Romania ad assistere al processo, e l’atto commesso rientra nel reato di omicidio colposo.

Come è avvenuto l’incidente

Secondo i pubblici ministeri, Mario Iorgulescu guidava ubriaco e drogato l’8 settembre 2019 e ha causato un incidente in cui è morto un uomo. Non si è fermato ai semafori e ha guidato a una velocità di 162 chilometri orari, mentre il limite legale era di 50 chilometri orari.

“Sullo sfondo di un attacco di gelosia e in uno stato di rabbia, con un tasso di alcol nel sangue di 1,96 g/l ed essendo sotto l’effetto di cocaina, con l’intenzione di trasferirsi dal villaggio di Gulia, comune di Tărtășești, verso un club nel parco Herăstrău, comune di Bucarest, l’imputato Iorgulescu Gino-Mario guidava l’auto (…) a una velocità che superava di gran lunga la velocità legale di 50 km/h nella località, entrando nel colore rosso del semaforo a una velocità di 145 km/h all’incrocio tra SOS Chitilei e Teodor Neagoe str., accelerando fino a 162 km/h quando incontra un altro veicolo che viaggia a bassa velocità sulla corsia I , salendo con il lato sinistro su un marciapiede, premendo l’acceleratore pedalare al massimo un veicolo dotato di motore da 700 cavalli, entrando in senso contrario e scontrandosi frontalmente, alle 03:02:39, alla velocità di 143 km/h, con l’auto Audi, guidata dalla vittima VD -UN. , deceduto sul colpo, tutto ciò a condizione che dal momento in cui è entrato nell’incrocio al semaforo rosso, l’imputato non abbia azionato il freno, e che al momento dell’urto l’acceleratore fosse completamente premuto”, secondo ai pubblici ministeri.

Editore: M.V

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Selene Blasi

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