Infermiera rumena dall’Italia su sedia a rotelle sfrattata dalla sua casa. “Si prendeva sempre cura degli altri”


Una rumena di 46 anni, che vive a Monsummano Terme (Toscana) dal 2001, è stata recentemente sfrattata dall’appartamento in cui viveva con l’ex marito e i loro due figli. Il problema è che la donna ha avuto un ictus nel maggio di quest’anno ed è stata immobilizzata su una sedia a rotelle. Non può più lavorare o badare a se stessa.

Si chiama Bianca e da 21 anni in Italia ha lavorato come badante per anziani e governante. Ha dedicato gran parte del suo tempo libero ad aiutare le persone bisognose, lavorando come paramedico volontario, e ora è lei ad aver bisogno di aiuto.

È divorziata con due figli minorenni, e il proprietario dell’appartamento dove viveva con il marito, dal quale è divorziata, l’ha praticamente buttata per strada rifiutandosi di rinnovare il contratto di locazione. Bianca è accompagnata dalla madre, una donna anziana, ei bambini stanno con lei per un mese e con il padre per un mese.

La vicenda è stata segnalata ai media italiani dall’Associazione Rumeni Uniti in Toscana (Associazione Rumeni Uniti in Toscana), che cerca di aiutare Bianca e stigmatizza il disinteresse delle istituzioni italiane.

Abbiamo contattato la signora Stela Tomoiagă, presidente di questa associazione, che ci ha raccontato alcune parole sulla situazione in cui si trova attualmente Bianca, dopo essere stata espulsa dalla casa: “Bianca sta bene, ma tra pochi giorni tornerà senzatetto se non riesce a trovare un alloggio a un prezzo accettabile, che può pagare con l’assistenza sociale che riceve. »

– Continuazione dell’articolo dopo l’annuncio –

L’ex badante è stata condotta dai servizi sociali del Comune prima in un albergo, poi in una foresteria di un agriturismo situato a Larciano, dove si trova tuttora, ma non può soggiornarvi solo pochi giorni. “Sarebbe l’ideale dargli un alloggio sociale, dove pagherebbe un affitto simbolico, ma, da quanto ho capito, la gente del municipio ha detto che non sarebbe possibile e che sarebbe necessario rivolgersi comunque al privato Ma non credo che un individuo accetterà mai di affittare la casa a una persona che non ha la possibilità di lavorare”, ci ha detto Stela Tomoiagă.

“Lei, per quanto ha potuto, si è sempre presa cura degli altri, come infermiera e per otto anni come paramedico volontario. Ora, quando ha bisogno di aiuto per motivi di salute, tutto il mondo si allontana. Ma non perché sia ​​straniera . È un vizio tipico di questa società, quando non sei più utile sei emarginato. Faremo del nostro meglio per non lasciarla sola e continueremo a portare avanti questa attività. Bianca, con tutti i suoi problemi di salute, ha tutte le condizioni per beneficiare dell’edilizia sociale. Ma ci vuole tempo e intanto deve affittare una casa per stare con la madre, anche modesta. Ma nessuno gliela vuole dare”, ha aggiunto il presidente dell’associazione che segue il caso del nostro connazionale.

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Selene Blasi

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