Su iniziativa del Ministero della Difesa Nazionale (MApN) è stato costruito in Italia un monumento agli eroi rumeni.
MApN, attraverso l’Ufficio Nazionale per il Culto degli Eroi, ha inaugurato nel nord Italia un monumento dedicato agli eroi romeni della Prima Guerra Mondiale.
Il Ministero della Difesa rumeno, con il sostegno del Ministero della Difesa italiano, ha collocato il monumento a Bolzano, in Italia. Il monumento si trova nel territorio trentino dell’Alto Adige.
Il progetto avviato dalla Romania si è svolto sulla base dell’accordo tra i governi di Romania e Italia sulle tombe di guerra. Alla base del progetto c’era anche l’accordo tecnico per l’uso gratuito di un terreno, di proprietà dello Stato italiano, per la costruzione del monumento ai caduti dedicato agli eroi romeni.
Il monumento rumeno si trova nel cimitero militare italiano
Mercoledì 6 ottobre presso il Cimitero Militare Italiano di Bolzano si è svolta l’attività di accoglienza del monumento agli eroi romeni. L’attività si è svolta alla presenza del Colonnello Gianpaolo Franchi, della Commissione Generale per l’Omaggio ai Caduti in Guerra, nonché di una delegazione del Ministero della Difesa romeno. La delegazione rumena era guidata dal colonnello Iulian Barbu, addetto alla difesa a Roma.
Il monumento rumeno in Italia viene inaugurato poco prima della celebrazione, il 25 ottobre, della Giornata dell’Esercito Rumeno. L’anno scorso il ministro Nicolae Ciucă ha inviato un messaggio in onore di coloro che si sono sacrificati per l’indipendenza e l’integrità della Romania.
“La Giornata dell’Esercito Rumeno è per noi un’occasione per ricordare il sacrificio dei romeni per la preservazione dell’essere nazionale, dell’indipendenza e dell’integrità del nostro Paese”
Nicolas Ciuca,
Ministro della Difesa Nazionale
Il presidente Iohannis e il primo ministro Cîțu hanno partecipato quest’anno insieme ai festeggiamenti dedicati al Giorno degli Eroi. La cerimonia principale si è svolta presso la Tomba del Milite Ignoto. “Gli eroi della nostra nazione erano e continuano ad essere veri simboli di abnegazione, coraggio e senso del dovere”, ha sottolineato il Capo dello Stato.
“Restiamo il nostro pio omaggio al sacrificio degli eroi rumeni che hanno sacrificato la loro vita sui campi di battaglia per la terra rumena, per la difesa del Paese e l’integrazione della nazione”
Klaus Iohannis,
Il presidente della Romania
Il capo dello Stato ritiene che gli eroi rumeni siano un degno modello per le giovani generazioni e che la loro fede negli ideali nazionali debba essere rispettata.
È stato costruito un monumento agli eroi
Il monumento eretto a Bolzano commemora gli eroi rumeni caduti durante la prima guerra mondiale e che dormono il loro sonno eterno sul territorio italiano, si legge in un comunicato del MApN.
Il Monumento ai Caduti della Romania a Bolzano offre la cornice necessaria per celebrare gli eventi storici della Romania. Tra questi ci saranno la Giornata Nazionale della Romania, la Giornata dell’Esercito Rumeno e la Giornata degli Eroi.
Nel corso dell’attività organizzata due giorni fa a Bolzano, i rappresentanti della parte rumena hanno ringraziato la parte italiana per la disponibilità e il sostegno fornito durante tutto il periodo di realizzazione del progetto di costruzione del monumento rumeno. I rappresentanti della Romania hanno espresso la loro fiducia nella continuazione della buona collaborazione bilaterale nel campo della commemorazione degli eroi e della protezione dei monumenti e monumenti ai caduti sul territorio della Romania e dell’Italia.
La Romania partecipò alla Prima Guerra Mondiale tra il 1916 e il 1918, insieme a Inghilterra, Francia e Russia. L’Italia era nell’altro campo, quello delle potenze centrali, accanto alla Germania e all’Impero austro-ungarico. La Prima Guerra Mondiale iniziò bene per la Romania, ma raggiunse un momento critico quando la Germania occupò Bucarest. La Romania ha ricevuto il sostegno militare dalla Francia. La fine della guerra permise la creazione della Grande Romania nel 1918, unendo il “Vecchio Impero” con la Transilvania, la Bessarabia e la Bucovina. L’unione con la Transilvania fu riconosciuta a livello internazionale nel 1919, a Trianon.
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