All’inizio di quest’anno è emerso un riavvicinamento diplomatico tra Italia e Turchia sulla crisi libica, sfociato sul campo in una serie di colloqui e incontri bilaterali ospitati da Ankara, il più recente è stato l’incontro di lunedì del ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi con il suo L’omologo turco, Suleyman Soylu, dove ha sottolineato che “il suo Paese ha bisogno della collaborazione della Turchia su questioni come la Libia e ‘altre”.
La visita di Piantedosi arriva a pochi giorni dalla visita del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani la scorsa settimana ad Ankara, dove ha a sua volta intrattenuto colloqui con il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu, e alcuni funzionari turchi, sul problema dell’afflusso di clandestini e l’organizzazione delle elezioni in Libia, secondo un comunicato del Ministero degli Affari Esteri italiano.
Il processo politico
Nello stesso comunicato si sottolinea che “l’Italia mira a rafforzare il processo politico in Libia sotto l’egida delle Nazioni Unite con l’obiettivo di organizzare elezioni che legittimeranno le istituzioni dello Stato nordafricano”.
Il primo ministro italiano Georgia Meloni visiterà la Libia il mese prossimo per “accelerare i lavori sul dossier immigrazione e anche alla luce di quanto verrà discusso con il Consiglio dell’Unione europea a Bruxelles il 9 e il 10 febbraio, con riguardo ai due casi”, Migranti ed energia”, secondo il sito italiano “Decode 39”.
Analisti della questione libica affermano che “il riavvicinamento italo-turco preoccuperebbe Parigi, che compete con Roma nel dossier libico relativo all’eredità coloniale, paese ex colonia sia dell’Italia che della Francia, il cui presidente, Emmanuel Macron, non un buon nome agli occhi di Georgia Meloni, che in precedenza lo aveva accusato, prima di diventare presidente del Consiglio, di essere all’origine della povertà africana, di sfruttare il lavoro minorile e di controllare la politica e l’economia di alcuni Paesi africani.
Rivalità italo-francese
Commentando il recente riavvicinamento italo-turco, l’analista politico Abdullah Al-Kabeer ha detto: “La questione sarà difficile per la Francia, vista la competizione franco-italiana per influenza e investimenti nel settore energetico tra Eni e Total, oltre al franco -Rivalità turca, che è una rivalità storica dove la politica e la religione si intrecciano con la geopolitica”.
Al-Kabeer ha osservato che “la Francia vedrà questa cooperazione bilaterale come una potenziale minaccia ai propri interessi, che diminuiranno in Libia, mentre la Turchia e l’Italia stanno rafforzando la loro influenza e massimizzando i loro interessi, soprattutto nel campo dell’energia e dell’immigrazione clandestina, e fa avanzare il processo elettorale sotto l’egida delle Nazioni Unite a sostegno della Libia”.
Ha continuato: “Parigi temerà l’estensione del riavvicinamento italo-turco al Mediterraneo orientale contro la Grecia, che sostiene contro la Turchia, quindi chiederà l’aiuto della Germania per fermare questo urgente riavvicinamento tra i due Paesi”.
Negoziati con l’Italia
L’analista politico ha spiegato che il crescente interesse americano per il dossier libico limiterà a sua volta la capacità della Francia di influenzare la soluzione politica del Paese, quindi sarà costretta a negoziare con l’Italia, soprattutto perché la Germania dovrebbe accogliere con favore qualsiasi accordo italo-turco. potrebbe portare a una riduzione dei tassi di migrazione illegale che hanno prosciugato il governo tedesco per anni.
Al-Kabeer ha aggiunto: “Nonostante il declino del ruolo francese in Libia a favore di attori influenti sul campo come Russia e Turchia, e nonostante il fallimento delle sue precedenti scommesse sulla capacità del maresciallo Khalifa Haftar di controllare “l’intero Paese “L’influenza storica nel sud della Libia è ancora presente attraverso stretti rapporti con le componenti della popolazione, e tale influenza non potrà essere penetrata da Italia e Turchia”.
Confronto militare con il gruppo Wagner?
Il ricercatore del Maghreb Center for Media and Studies, Ezzedine Aqil, non ha nascosto il suo “timore che il riavvicinamento italo-turco possa trasformarsi in uno scontro militare con il gruppo russo Wagner, che considera la Libia come la principale porta d’ingresso per realizzare il suo espansione nel resto dei paesi africani”.
Aqil ha detto: “Chi pensa che lo scopo dei passi italo-turchi sia quello di spegnere le fiamme della crisi dello Stato libico, che presto si unirà all’Ucraina in un confronto militare russo-occidentale sul territorio libico, il ministro degli Esteri italiano e la sua controparte turca deve lavorare insieme per affrontare questo schema”.
Da parte sua, il capo dell’Organizzazione libica per lo sviluppo politico, Jamal Al-Falah, ha collegato “lo scenario dello scoppio di scontri armati tra il gruppo Wagner e alcuni Paesi occidentali a diversi fattori, tra cui l’intensificarsi della presenza di questo gruppo vicino alla mezzaluna petrolifera per controllare le rotte di distribuzione dell’energia verso l’Unione Europea che passano per l’Italia, visto che Bruxelles ha precedentemente confermato che non consentirà la sua presenza vicino ai suoi confini comuni con la Libia sulle sponde del Mediterraneo”.
Ha aggiunto: “Gli Stati Uniti non permetteranno che la Libia sia inclusa nello scenario ucraino, tanto più che il direttore della CIA William Burns ha espresso, durante la sua recente visita a Tripoli, il suo fastidio per la presenza russa, dato che l’interesse degli Stati Uniti Stati Uniti e l’Unione Europea sta nel mantenere la stabilità nel Paese per garantire il flusso di energia verso i Paesi occidentali che stanno attraversando una crisi dopo la guerra russo-ucraina”.
Applicazione DifesaRomania
Scopri per primo le novità più importanti del settore con l’app DefenceRomania. Scarica l’app DefenceRomania sul tuo telefono Android (PlayStore) o iOS (AppStore) e sei sempre a un click da noi
Rimani aggiornato con le ultime notizie. Segui DifesaRomania anche su Google News
“Appassionato sostenitore di Internet. Appassionato di musica pluripremiato. Fanatico del caffè. Studioso di social media per tutta la vita.”