Il momento in cui i medici di un ospedale in Italia si sono barricati in una stanza per paura di 50 persone che volevano vendetta / VIDEO

Una cinquantina di persone hanno aggredito il personale medico di un ospedale in Italia. Per paura, i medici e gli infermieri si sono nascosti in una stanza.

Un video scioccante mostra il momento in cui il personale medico dell’Ospedale Riuniti di Foggia si è barricato in una stanza per proteggersi dalla rabbia di parenti e amici di un paziente di Cerignola di 23 anni morto in seguito a un’operazione. Nel filmato, si può vedere l’équipe medica mentre cerca di bloccare la porta della camera da letto con i mobili disponibili mentre è in preda al panico.

L’incidente è avvenuto dopo che la notizia della morte della paziente Natasha Pugliese ha scatenato una violenta reazione da parte di familiari e amici, che hanno attaccato il personale medico, tra cui chirurghi, anestesisti e infermieri. Tre medici sono rimasti feriti, uno di loro ha riportato una grave frattura alla mano dopo essere rimasto bloccato in una porta.

Secondo testimoni oculari, il caos è durato decine di minuti, durante i quali l’equipe medica ha cercato di difendersi ed evitare una tragedia ancora più grave. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine la situazione è stata riportata sotto controllo, ma restano aperte le indagini per determinare le circostanze esatte dell’incidente e perseguire i responsabili.

La polizia locale ha aperto un’indagine per identificare le persone coinvolte in questo violento attacco, che non costituisce un episodio isolato al policlinico Riuniti. Si stima che gli aggressori fossero almeno una cinquantina.

Il quotidiano sanitario Assocarenews ha chiesto un intervento immediato da parte del governo e dell’opposizione, sottolineando la necessità di proteggere il personale medico dalle frequenti violenze. “È tempo di adottare misure serie per proteggere il personale medico e prevenire incidenti così violenti che incidono gravemente sul lavoro degli ospedali”, si legge nel comunicato stampa.

Le critiche si concentrano anche sugli effetti collaterali della violenza, che contribuiscono ad aumentare i tempi di attesa nei pronto soccorso, incidendo sulla qualità delle cure e sulle risorse disponibili.

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Storia della tragedia e contesto medico

Natasha Pugliese era stata inizialmente ricoverata in ospedale a giugno, in seguito ad un incidente stradale a Cerignola. Dopo mesi di terapia intensiva, è stata trasferita al reparto di chirurgia toracica del Policlinico Riuniti per un delicato intervento chirurgico destinato a salvarle la vita. Nonostante tutti gli sforzi dell’equipe medica, l’operazione non ha avuto il risultato sperato e le condizioni della ragazza sono peggiorate notevolmente, portandola alla morte.

Il trasferimento della paziente dall’ospedale della sua città natale a Foggia è stato effettuato tempestivamente, nella notte del 18 giugno, dopo aver riportato un grave incidente in scooter nei pressi dello stadio di Cerignola. Dopo i primi soccorsi, è stata trasportata con l’elisoccorso al Policlinico Riuniti di Foggia, dove è rimasta ricoverata fino al momento dell’intervento.

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Selene Blasi

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