Il ministro dell’Ambiente Mircea Fechet non vuole che venga portato in Romania l’orso italiano che ha ucciso un giovane correndo.
Ha detto che la Romania ha contattato diversi paesi con habitat idonei, tra cui l’Italia, per riprendere alcuni degli orsi rumeni, ma nessuno ha acconsentito. E ora, dice, l’Italia vuole mandare in Romania un orso in difficoltà.
“Non solo l’Italia non ha risposto positivamente a questa corrispondenza, ma l’Italia si prepara a inviare in Romania l’unico orso problematico, quello che ha ucciso un uomo qualche settimana fa. In Italia ci sono circa 30 orsi e ora c’è una procedura amministrativa con cui l’orso problematico si prepara a venire in Romania, come se non ne avessimo abbastanza. Poiché questa decisione spetta anche al Ministero dell’Ambiente, penso che la Romania non dovrebbe più accogliere gli orsi. Finora nessuno ha chiesto dobbiamo farlo”, ha detto Fechet. Digi24.
Il ministro ha sottolineato che in Romania esiste un vero problema con gli orsi.
“Oggi in Romania c’è un vero problema con gli orsi. Per la prima volta c’è uno studio che non si realizza negli uffici, uno studio realizzato dall’Università della Transilvania, che ci fornisce anche i dati. Oggi in Romania vivono circa 8.000 orsi, si tratta di una cifra stimata. Per garantire condizioni ottimali per la protezione della specie di orsi e limitare i conflitti tra uomo e orso, lo studio indica anche che la cifra ottimale per la capacità di carico degli orsi gli habitat sono al massimo 7.500”, ha dichiarato il ministro.
Andrea Papi, italiano di 26 anni, il 5 aprile stava correndo in un bosco di montagna nel nord del Trentino-Alto Adige quando è stato attaccato da un orso. L’animale noto alle autorità per i suoi violenti attacchi contro gli esseri umani ha ucciso Papi.
Vent’anni fa in Trentino vivevano solo cinque orsi bruni e gli attivisti ambientalisti temevano che la popolazione degli orsi potesse scomparire. Il programma di reintroduzione fu un successo e il numero di questi animali salì a 20, ma ciò ebbe l’effetto di aumentare gli incontri con esseri umani, disabituati a convivere con i predatori, e l’uccisione di Papi riaccese il dibattito sul numero di orsi presenti nella zona.
La questione più urgente dopo il tragico episodio di aprile resta la sorte dell’orso, che ha messo in contrasto le autorità locali con gli attivisti per i diritti degli animali.
Il tribunale di Roma ha sospeso l’ordine di uccisione dell’orso di 17 anni, conosciuto come JJ4, che ha tre cuccioli. La decisione di concedere una sospensione dell’esecuzione è stata accolta con favore dagli attivisti per i diritti degli animali, che sperano l’orso verrà trasferito in Romania, nel santuario degli orsi di Zărnești.
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