Dall’accordo raggiunto in Europa è stato cancellato un paragrafo che difendeva il ruolo delle ONG che aiutano i migranti
Mercoledì il Consiglio dell’Unione europea, l’organo in cui sono rappresentati i governi dei 27 Stati membri dell’Unione, ha raggiunto un accordo Si tratta di un tassello importante della riforma del Regolamento Dublino, lo standard europeo che regola la gestione dei migranti e delle identità ricche. Si tratta di una piccola vittoria politica per il governo italiano di Giorgia Meloni: la settimana scorsa non è stato possibile approvare il test perché l’Italia non condivideva un passaggio auspicato dal governo tedesco, in cui difendeva il ruolo delle ONG umanitarie nelle operazioni Mar Mediterraneo. Nelle scorse ore in Germania aveva scelto di cedere e sopprimere questo paragrafo: il Consiglio ha quindi approvato la nuova versione del testo.
La Vittoria dell’Italia è più comune dell’altra simbolica: su di essa è scritto tracciando il parafogo sul testo essenziale dell’accordo. Lo stesso paragrafo è stato spostato dal testo in tutte le premesse senza modifiche, e recita: “Secondo gli standard europei, le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come una strumentalizzazione dei migranti, quando l’obiettivo è destabilizzare l’Unione. uno Stato membro”.
In ogni caso, secondo gli esperti di migrazione, la riforma nel suo insieme è quindi poco ambiziosa, tanto che l’Italia non cambia realmente la sua risposta alla situazione attuale. Non verrà modificata la norma secondo la quale il Paese di primo ingresso di un richiedente asilo deve accogliere ed esaminare la sua richiesta, che oggi genera un discreto onere per l’Italia.
L’Italia ha deciso di sostenere la riforma verosimile perché contiene la promessa di un rafforzamento della sorveglianza delle frontiere e di accordi con i principali paesi di partenza per il blocco forzato dei migranti: un approccio che, nel breve termine, riduce gli arrivi via mare in Italia ma questo generalmente riduce il numero di persone che arrivano in mare.
Il dissidio tra Italia e Germania riguardava un documento secondario, il “Regolamento sulle situazioni di crisi e sulle grandi forze nel settore dell’immigrazione e dell’asilo”, all’interno del più ampio dibattito per la riforma del Regolamento Dublino. Era giunto il momento di rispondere ad un accordo preliminare, e poi stava già completando una serie di dettagli ancora più chiari, con questo documento.
Per quanto riguarda l’istruzione secondaria, il documento in questione ha già acquisito una certa importanza soprattutto dopo che nelle ultime settimane i governi di Italia e Germania hanno avuto un dibattito più approfondito sul ruolo delle ONG che agiscono a sostegno del Mar Mediterraneo: in Germania si considera la loro opera è molto importante per lo sviluppo competitivo dell’Unione Europea se offre sul piano giuridico, umanitario e morale; L’Italia incentiva la presenza dei navigatori nel Mediterraneo incoraggiando i migranti a partire (prova dei tempi di molti esperti).
In questo contesto, la mossa della Germania di voler inserire il test del “Regolamento sulle Situazioni di Crisi” diventa un punto di controllo. L’ulteriore confronto tra Italia e Germania ha sbloccato il confronto e nuovi passi consentiranno di procedere con la riforma del regolamento Dublino.
Non è chiaro il motivo per cui il governo tedesco abbia deciso di cedere su questo punto: anche i giornali tedeschi parlano esplicitamente di una vittoria politica dell’Italia, per quantità piccola. È possibile che il governo di centrosinistra di Olaf Scholz abbia preferito spacciare il fatto di aver trovato un compromesso per sbloccare una riforma più complessiva del regolamento di Dublino.
L’accordo preliminare sulla modifica del regolamento Dublino approvato a giugno prevede soprattutto un rafforzamento del principio secondo cui l’accoglienza dei migranti deve essere coerente con il loro primo ingresso. In caso di arrivo di ingredienti ricchi, l’accordo prevede che una quota venga trasferita ad altri Paesi, ma in forma volontaria. Non tutti partecipano a queste operazioni: io governo di pagare una certa cifra per ogni richiesta di asilo NO In questo caso, i richiedenti asilo verranno rimandati nel primo Paese in cui sono entrati nell’Unione Europea (cioè, quasi sempre in Italia, da chi arriva via mare dalla Tunisia e dalla Libia).
Dovrete leggere la legge a fine anno, il Consiglio dovrà concludere i vostri lavori sulla riforma e coinvolgere il Parlamento europeo a fine anno. Per entrare in vigore la bella legislatura, che si concluderà a luglio 2024, Parlamento e Consiglio dovranno trovare un accordo su una nuova riforma nel primo mese del 2024.
Il Consiglio dell’Unione Europea è l’organismo composto da un rappresentante del governo per ciascun Paese dell’Unione, a seconda dell’argomento che tratta: la settimana scorsa, quando non è stato trovato un accordo, i Ministri dell’Interno dei diversi Paesi. Mercoledì ha incontrato il Coreper, l’organismo del Consiglio dell’Unione europea che riunisce i rappresentanti permanenti degli Stati membri presso le istituzioni europee.
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