La Società nazionale per l’amministrazione delle infrastrutture stradali sostiene che le ammaccature e le crepe nell’asfalto del ponte sul Danubio a Brăila non sono causate dal traffico intenso, ma da errori di esecuzione nella produzione e nella posa del manto d’asfalto.
“Abbiamo istituito limiti di tonnellaggio durante l’ondata di caldo, in periodi di temperature molto elevate, a 7,5 tonnellate, perché possono contribuire al degrado delle miscele bituminose. Ovviamente non è questo il fattore principale, ed è proprio per questo che il ministro ha ordinato all’ISCTR di monitorare il rispetto della stazza di questo ponte. È un fattore collaterale, per così dire. È chiaro che la ricetta utilizzata per i rivestimenti bituminosi non era corretta. Dopo gli ultimi risultati che abbiamo ricevuto da tutti gli esperti, compresi quelli interni, CESTRIN (Centreul de Studii Technice Rutiere y Informatica – ndr) ci ha presentato la settimana scorsa una relazione, comunicata all’appaltatore e al direttore dei lavori, secondo la quale non rispettavano la ricetta, non rispettavano la produzione e installazione come avrebbero dovuto fare”, ha dichiarato il direttore generale del CNAIR, Cristian Pistol.
Alla domanda se sia necessario riasfaltare l’intero ponte Brăila, Pistol ha detto che attende misure correttive da parte del consulente, che presenterà una proposta.
“Le conclusioni del rapporto sono chiare. La ricetta e la tecnologia non sono state seguite. Siamo in attesa di azioni correttive da parte del consulente. La società di consulenza farà una proposta. Abbiamo aperto reclami e faremo valere la garanzia di buona esecuzione e faremo fatelo se non risolvono il problema”, ha aggiunto Pistol.
Per quanto riguarda l’opzione Jijila, Pistol ha precisato che la fase è avanzata e che tra due mesi, se ci sarà mobilitazione e il tempo sarà favorevole, si potrebbe aprire l’opzione lunga, ma il calendario di ESECUZIONE trasmesso da WeBuild al CNAIR è per ottobre 2024.
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